Arte e Scienza della Liberazione


Secondo Yogi Bhajan, tutti coloro che vogliono liberare sé stessi e cercare di abitare nel Supremo, devono purificare il loro sé fisico e dirigere il loro essere mentale verso il Sat Nam, l'essere degli esseri. (Per un'ampia raccolta di pubblicazioni sul Kundalini Yoga acquistabili online clicca qui)


Che cosa è un essere liberato ? E qual'è la ragione per cui soffriamo nelle mani del tempo ? Ogni persona ha due facce. Una è il lato spensierato. L'altra è il lato disattento. Quando uno vive nel suo lato spensierato, è guidato dalla sua facoltà Divina. Quando vive nella sua parte disattenta, è guidato dalla sua forza animale. Non è la disattenzione di rompere un vetro o accidentalmente gettare via qualcosa che si desidera conservare. Materialmente siamo considerati disattenti quando non siamo in grado di scaricare le nostre responsabilità materiali. Ma in realtà, siamo davvero disattenti quando perdiamo la nostra personalità Divina - quando quel "qualcosa" che è molto prezioso, al di là del valore, si perde solo per passione.

L'emozione e la passione sono i due acquirenti della nostra personalità spirituale. Se si analizza questo pensiero, vi renderete conto che un tale affare è troppo costoso. Per che cosa stiamo vendendo il nostro Sé spirituale?

Questo nostro mondo è una fase transitoria della vita. Non è permanente ma noi ci associamo sempre con esso, come se gli appartenessimo e ci appartenesse.

Inconsciamente, dietro ogni azione c'è il desiderio di essere riconosciuto. Ma se classifichi il tuo desiderio di riconoscimento e il modo in cui cerchi di essere riconosciuto, ti accorgerai che desideri il riconoscimento senza maturità. Tu vuoi essere riconosciuto come un essere maturo, ma non hai sviluppato l'atteggiamento maturo di un essere spensierato.

L'unico essere spensierato è quella persona che è libera dalla negatività. Egli è liberato. Si tratta di una legge cosmica, che una tale persona non è mai a corto di nulla. Un uomo spensierato non conosce miseria. Egli può essere umile, ma non significa che è miserabile. Sempre saggio, egli naviga attraverso il tempo indisturbato. Non ha bisogno di alcuna correzione per mano del tempo. Il suo comportamento regolare e la calma della sua personalità sono i segni che egli è un essere liberato. In poche parole, egli è sempre la persona più felice sulla terra.

Questo non significa che è vietato avere beni terreni. La materia è un mezzo. Essa non può essere creata e non può essere distrutta. Allo stesso modo, l'emozione e il coinvolgimento nel desiderio sono anche dei mezzi, ma la loro soddisfazione è temporanea e non eterna. Se si capisce come comincia la dipendenza da alcolici, si capisce questa "Teoria del Coinvolgimento". Ecco come funziona: Un uomo, che non beve, è sotto pressione e non sa cosa fare. Si reca a casa di un amico per farsi consolare, perchè l'uomo è un animale sociale, e per avere qualcuno che parteci al suo dolore, così si sente sollevato. L'amico gli offre del whisky per un effetto lenitivo e l'uomo è convinto di prendere un drink. L'alcool entra nel corpo e produce la sua azione chimica. Calma i nervi e stimola i centri energetici in modo che l'atteggiamento dell'uomo si rilassi e diventi flessibile. E' solo un sollievo temporaneo, ma il ricordo del primo assaggio si incolla nella sua mente. Egli non potrà mai recuperare la morbidezza di quel primo assaggio di liquore, ma per il desiderio di quel gusto e al fine di riconquistare quella esperienza, le persone diventano bevitori abituali - alcolisti. Essi credono che il modo migliore per fuggire dalle pressioni della vita è quello di continuare a bere e pertanto, ciò diventa una necessità del corpo.

Allo stesso modo, ogni volta che coinvolgi te stesso in qualunque stile di vita, stai entrando in un tunnel e andando avanti, avanti e avanti e mai puoi tornare al punto dal quale eri originariamente partito. Quando dimentichiamo la ragione di fondo che ha portato all'azione e siamo coinvolti, diventiamo uno schiavo.

Si è appurato che nella nostra concezione di vita, siamo per il 15%  schiavi di una routine, di un abitudine. L'uomo deve avere certe abitudini, senza le quali la sua vita non può andare avanti. Ma può ottenere la liberazione modificando il carattere di queste abitudini necessarie. Ci sono due tipi di abitudini: le Abitudini Elevanti e le Abitudini Degradanti. Le Abitudini Degradanti ti rendono infelice fisicamente, mentalmente e spiritualmente. Le Abitudini Elevanti ti rendono felice fisicamente, mentalmente e spiritualmente. Se nella tua vita, hai tutte le abitudini di tipo Elevante, diventerai un Liberato, una persona Divina. Se hai abitudini Degradanti, diventerai un relitto fisico, mentalmente insano e/o spiritualmente defunto.

L'abitudine è un "must" della tua personalità, e della mente. Nel momento in cui agisci per Abitudine Degradante, sei totalmente nella personalità negativa. E 'anche un fatto che se entri in una qualsiasi abitudine negativa, automaticamente attrarrai le quattro abitudini sorelle, perché esse amano stare insieme. Queste cinque Abitudini Degradanti del comportamento e dell'atteggiamento sono: l'avarizia, l'ira, la lussuria, l'attaccamento e l'ego negativo. Quando una "sorella" entra in casa, chiama le altre ad unirsi. Ogni abitudine è sostenuta da due cavalletti:

    * Fisico, Mentale e Spirituale, e
    * Passato, Presente e Futuro.

Ci sono due istinti guida nell'uomo. Egli può migliorare il suo futuro o bloccare il suo futuro miglioramento. Se sei consapevole di questo e hai un onesto e sincero bisogno di migliorare il tuo futuro, avrai sempre delle Abitudini Elevanti. Oh uomo, se non hai cura nemmeno per Dio, almeno abbi cura per il futuro. Quando hai cura abbastanza per il tuo futuro con delle Abitudini Elevanti, diventerai una persona liberata. Una persona libera è sempre una persona felice. Egli non manca in nessun conforto materiale. Lui non conosce potere sulla terra che può insultarlo. Egli vive nella grazia in questo mondo e quando lascia il corpo è rispettato dalle generazioni a seguire. Ognuno può essere così. Il più grande peccatore di ieri può essere un Santo in questo momento. L'unica cosa richiesta è una decisione. "Sto a guardia del mio futuro e sto scegliendo di essere una persona libera, o sto bloccando il mio futuro e andando all'aspetto materiale e fisico del mondo ?" Per ogni persona che blocca il suo futuro, è garantito che soffrirà in futuro. Qualsiasi persona che si avvale dell'adesso, causando la perdita di qualcun altro, blocca il suo futuro. Chiunque si avvale dell'adesso, invita i problemi da Mister Futuro.

Mantieni un atteggiamento positivo con Abitudini Elevanti per 40 giorni e tu puoi cambiare il tuo destino. Questo concetto psicologico del comportamento umano è un modello che può guidare a quella meta che è descritta nella nostra Scritture come il Paradiso. Dentro si sè, uno deve seminare il seme delle Divine Vibrazioni e con la potenza di queste, dimorare nel Supremo che è una Verità, una realtà e una forza primordiale sempre viva. Questa forza primordiale è stata chiamata Dio dai cristiani, Paramatman dagli indù e Allah da parte dei musulmani. Qualche nome è stato dato da tutti, ma la Coscienza Universale di questo Spirito Universale ha un nome, che è Verità, così la chiamiamo Sat e noi la ricordiamo come Sat Nam. Sat, in sanscrito, significa verità; Nam significa nome. Così, senza controversia, possiamo dire che la Coscienza Universale, lo Spirito Universale, la forza creativa in noi, ha un nome universale e questo è Sat Nam.

Tutti coloro che vogliono liberare se stessi e cercare di abitare nel Supremo, devono purificare il loro sé fisico e dirigere il loro essere mentale verso il Sat Nam, l'essere degli esseri.

Colui che si sofferma sulle vibrazioni di questo Sacro Nome - Sat Nam - nelle prime ore del giorno prima dell'alba, quando i canali per le vibrazioni sono molto puliti e chiari, realizzerà il concetto dell' Essere Liberato, mediante la grazia di questo Bij Mantra che risveglia la coscienza in un essere. Egli vive quindi come un uomo liberato sul pianeta Terra. (Yogi Bhajan)

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Il Vero Potere


Quando vivevo in funzione di una proiezione finalizzata a darmi un certo potere sugli eventi, quando cercavo, in maniera egoica, di "spingere" l'energia per provocare determinati effetti ....., ero inconsapevole e non capivo che non ero ciò che pensavo di essere.


La verita' mi ha schiaffeggiato violentemente e l' ambiente mi si e' rivoltato contro, proprio perche tentavo di gestire fuori, cio' che non riuscivo dentro. Questo shock esperenziale mi ha spinto ad interiorizzare, mi ha spinto a denudarmi delle maschere, mi ha spinto a non credere piu' alle illusioni della mente.

In silenzio ho cominciato a "lavorare" per ristabilire il danno energetico. Ho cominciato a non credere più a niente e a nessuno ... ma a credere e ad affidarmi solo a me stessa e a cio che realmente "potevo". Nel mio isolamento cercavo di fare qualcosa, ma non sapevo più a quanto realmente servisse. Nella mia umiltà, nella mia semplicità ... ormai agivo priva di qualsiasi falsa proiezione che mi poteva far credere di essere chissà che cosa.
Giorno dopo giorno, appena sveglia, mi allineavo alla vibrazione e poi interagivo con il mondo. Ed il mondo ha cominciato a cambiare, l'ambiente ha cominciato a rispondere e ad adattarsi ad ogni mia esigenza. All'inizio pensavo fosse solo una coincidenza, ma poi man mano che passavano i giorni, mi rendevo conto che è come se la Creazione si adattasse sempre piu' a me, ai miei ritmi, alle mie richieste e mi servisse in ogni piu' piccola sfacettatura. Le persone si proponevano in maniera diversa e tutto .... semplicemente, stava cominciando ad accadere.

Allora li' ho capito che stavo realmente acquisendo il potere che in maniera sbagliata, ovvero all'esterno, cercavo in tutti modi di ottenere. Ho finalmente realizzato di quanto potere si puo' realmente avere su tutto .... solo nel momento in cui smetti di essere, smetti di pretendere, smetti di cercare fuori. E quando vai dentro, ti unisci al tuo Sè; allora il tuo Sè si unisce al mondo .... tu e Dio diventate Uno .... e vivi il vero scopo dell'esistenza, nell'unione, nell'Uno, nel vero stato di ... Yoga.

Nirupama Bhagwant Kaur
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Come essere un grande studente di Yoga


Stavo insegnando in una lezione di Yoga e una donna, in fondo alla sala, stava praticando yoga. Solo che non era il tipo di yoga che stavo insegnando o che il resto della classe stava praticando. (Per un'ampia raccolta di libri sullo Yoga acquistabili online clicca qui)


La guardavo affascinato mentre si muoveva attraverso un'elaborata serie di posture apparentemente inventate, ignorando il resto della classe. Alla fine della classe comunque, si rilassò insieme a tutti gli altri. Le chiesi poi che cosa stava facendo.

"Oh, sto solo ascoltando il mio corpo e facendo qualsiasi cosa mi dice di fare" disse. "Allora perché hai voluto partecipare a questa lezione ?" chiesi. "Sei un grande insegnante" disse e mentre stavo per ringraziarla ....  "Le tue lezioni sono così affollate che posso nascondermi nel fondo della sala e fare la mia pratica."

Come studenti di yoga, siamo sempre alla ricerca di un grande maestro, qualcuno che ci può ispirare, insegnare e portarci al livello successivo. Ma la ricerca di un grande insegnante di yoga deve cominciare dentro di noi. Prima, abbiamo bisogno di diventare dei grandi studenti.

Ecco le linee guida per diventare un grande studente di yoga:

Realizza che chiunque ha qualcosa da insegnarti
Gli studenti e talvolta gli insegnanti fanno l'errore di pensare che insegnare lo yoga abbia a che fare con il vincere un concorso di popolarità. Degli studenti si confrontano nella hall di un centro yoga: "Oh, se ti piace l'insegnante A, sicuramente ti piacerà l'insegnante B. Penso che l'insegnante C sia troppo elementare. L'insegnante D funziona davvero. Ma ora sono al punto in cui voglio solo andare alle lezioni tenute dall'insegnante Z".

Ho visto degli studenti entrare in una classe e poi uscire quando scoprono che il loro insegnante "preferito" non c'è quel giorno. Essi non colgono il punto. Lo Yoga non è insegnante-centrico. E' pratica-centrico.

Ogni insegnante ha qualcosa da insegnarti e spesso, non è ciò che pensi dovrebbe essere. Ricordo di essere andato anni fa ad una lezione di yoga con mia moglie e dirle in seguito: "L' insegnante mi ha fatto diventare matto con la sua finta, super vellutata voce". "Sì", disse lei, "Mi ha ricordato un sacco di te". Ho detto abbastanza.

Rispettare l'insegnante dentro l'insegnante
Nella tradizione yogica per centinaia di anni, l'insegnante era la persona più rispettata nella propria vita - più dei tuoi genitori o di qualsiasi altra figura di autorità. In Occidente noi non capiamo ciò, perché spesso confondiamo il ruolo dell'insegnante con la personalità dell'insegnante. Il ruolo dell'insegnante è quello di qualcuno che condivide gli insegnamenti. Gli insegnamenti sono la cosa importante, non la personalità del singolo insegnante.

Non vorrei mai inchinarmi ad un uomo o ad una donna, ma mi inchinerei sempre davanti ad un insegnante. Quando mostri rispetto ad un insegnante, tu mostri rispetto per tutti gli insegnanti, per gli insegnamenti dello yoga e in definitiva per te stesso. Se vuoi essere ribelle e irriverente, per favore parcheggia in una zona con divieto di sosta, rispondi malamente al tuo capo o impegnati nel tuo favorito comportamento auto-distruttivo; ma sempre rispetta l'insegnante che è dentro l'insegnante. E' l'unico modo per imparare quello che lo yoga è veramente.

Capire un insegnante è al 90% la proiezione dello studente
Qualunque cosa pensi del tuo insegnante, è quasi tutto quello che pensi di te stesso e ha molto poco a che fare con l'insegnante. Un insegnante è uno specchio che riflette lo studente. Questo è l'unico modo con il quale possiamo conoscere noi stessi, attraverso l'auto-riflessione. Ricordo una scheda di commento che abbiamo ottenuto da uno studente in merito al suo insegnante: "Lui non sembra nemmeno uno yogi. E' troppo grasso. Pensa di essere meglio di chiunque altro, seduto di fronte a noi a fare le sue battute" Per questa persona, le apparenze sono tutto e qualsiasi valore l'insegnante avrebbe potuto offrire, è andato perso in una proiezione di insicurezza dello studente.

D'altra parte, gli studenti possono avere delle positive fantasie proiettive sul loro insegnante che riguardano più i loro bisogni, piuttosto che l' insegnante. Ricordo una donna che andò davanti ad un insegnante di fama nazionale al termine di un workshop, dicendogli: "Durante la nostra ultima meditazione, ho aperto gli occhi e ti ho visto nello stato più bello e beato. Il tuo centro del cuore era davvero, davvero aperto. Su cosa stavi meditando ?". Egli rispose: "Formaggo e maccheroni. Questo è quello che ho per cena stasera"

Esamina le reazioni e i pensieri che hai sul tuo insegnante. Essi ti diranno molto sul tuo stato d'animo, sulle paure e sulle lezioni che hai bisogno di imparare.

Quando lo studente è pronto, l'insegnante apparirà
Questo è un vecchio detto in quasi tutte le pratiche e le tradizioni spirituali. Quello che significa, è che spesso hai l'insegnante che ti meriti o, più educatamente, l'insegnante che sei capace di incontrare a livello del tuo sviluppo attuale. Come avanzi nella tua comprensione del Sé, la capacità di riconoscere e attrarre l'insegnante necessario per raggiungere il livello successivo aumenta. Perché un Maestro dovrebbe perdere tempo con te se non sei disposto ad approfondire te stesso?

Gli studenti fanno l'errore di credere che se riescono a trovare un insegnante avanzato, essi avanzeranno. Invece è necessario fare il lavoro con l'insegnante che è lì di fronte a te. Poi guadagnerai il diritto di incontrare il tuo successivo insegnante.

Un test semplice è questo: Sei pronto a incontrare il tuo insegnante quando egli arriva per insegnare ? Sei pienamente presente, seduto in classe e pronto ad imparare ? Oppure vieni dopo che l'insegnante è arrivato e la lezione è già cominciata ? Noi tutti abbiamo una situazione di emergenza una volta o due volte l'anno che potrebbe indurci a essere in ritardo per la lezione di yoga, ma pensa al messaggio energetico che stai inviando, comparendo dopo che l'insegnante è arrivato. Chi è in attesa di colui che deve apparire ?

Un grande allievo si rende conto che egli è l'insegnante e l'allievo. In definitiva la pratica dello yoga deve diventare auto-diretta - ma non nello stesso modo come la persona che fa le sue pose in fondo alla classe. Attraverso la tua pratica di yoga, aumenterai la tua consapevolezza, risveglierai la tua intuizione e imparerai a fidarti dello spirito guida che è presente in tutti gli esseri umani. Questo risveglio ti darà la direzione. Altri continueranno a insegnare a te, ma realizzerai che è solo attraverso il proprio auto-studio, la disciplina e l' arrendersi alla grazia che comprenderai lo scopo dello yoga.

Quando scoprirai l'insegnante che vive dentro te e all'interno di tutti gli altri, allora diventerai un grande studente.

Che tu possa avere grandi maestri nella tua vita.
Possa tu insegnare agli altri con la tua presenza.
Che tu possa riconoscere ed onorare tutti gli insegnanti.
Che tu possa riconoscere ed onorare te stesso.

Fonte: Mehtab Benton; Traduzione di Onkar Singh Roberto
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Yoga è disciplina per controllare la mente e le sue modificazioni


Lo Yoga non crede in una comprensione mentale, crede nella comprensione del corpo: una comprensione totale in cui e' coinvolta la tua totalità'. Tu non cambi solo a livello mentale, cambiano le fonti profonde del tuo essere. (Per un'ampia raccolta di libri sullo Yoga acquistabili online clicca qui)


Queste possono cambiare attraverso la ripetizione costante di una particolare tecnica e, solo se la ripeti costantemente, entra nell'inconscio e ne diventa parte. Una volta entrata a far parte dell'inconscio, la tecnica inizierà' a funzionare da quella fonte piu' profonda. La ripetizione costante serve a rendere operativo il tuo inconscio; e quando l'inconscio comincia a funzionare, non e' necessario più' alcuno sforzo, tutto diventa naturale.

Se interrompi la tua pratica, anche solo per un giorno, perdi tutti i risultati che il tuo sforzo poteva dare e, quando ricomincerai di nuovo, ti troverai al punto di partenza. E poichè' non mediti, farai molte altre cose; tutte appartengono al tuo vecchio comportamento, per cui crei un substrato che ti riporta al passato, tagliando via il futuro.

La mente cercherà' di persuaderti in mille modi: "non sto bene, sono stanco, non ho tempo … etc". Tutti questi sono trucchi, perché la mente desidera seguire i suoi vecchi schemi. La mente resiste a tutto cio che e' nuovo, per cui, se ti stai esercitando, non ascoltare la tua mente … agisci e basta !

Nella pratica, fare un esercizio senza devozione equivale a sprecare inutilmente energia; con devozione profonda, i risultati sono immediati. La compassione e' l'opposto della devozione profonda. La compassione avviene tra una sorgente superiore verso una più' bassa; la devozione e' l'esatto opposto.

L'amore accade tra simili … .

Abhyasa: lottare contro i vecchi schemi di comportamento. Ogni religione ha sviluppato diverse pratiche, ma alla base esiste sempre questo sutra di Patanjali. La mente cambia in continuazione. non e' mai ferma: e' un flusso costante.

Se e' presente qualcosa di buono e lo vuoi far affiorare, fallo subito, perché la mente e' mutamento; nel giro di pochi minuti non sarai più' in grado di metterlo in atto. Per cui, se si tratta di un atto d'amore o di gentilezza, non rimandarlo; mentre se si tratta di un azione violenta e distruttiva ..., attendi !

Ogni volta che senti sopraggiungere la rabbia, prima di esprimerla, inspira ed espira profondamente almeno 5 volte. Accadranno molte cose; questo sveglierà' la tua mente e quell'attenzione impedirà' alla rabbia di prendere il sopravvento dentro di te.

Quando sei arrabbiato, attendi 24 ore; 24 ore sono anche troppe, bastano 24 secondi. Il semplice aspettare ti trasforma. L'energia che era orientata verso la rabbia, è stata deviata verso una nuova direzione. L'energia e' la stessa: puo' diventare rabbia o può' diventare compassione.

Basta darle un opportunità' per farlo.

Per questo i testi sacri dicono: "se hai un pensiero buono ... agisci immediatamente; se hai un pensiero cattivo … attendi". Ma alla base di tutto ... c'è il controllo della mente ... e per farlo, ci vuole disciplina.

Sat Nam, Nirupama Bhagwant Kaur
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Yogicamente in verticale sulle mani


Sul forum di yoga.it si parlava di come fare la verticale sulle mani:

"Eccolo lì .... secondo me è come dici tu, ma solo in teoria. In pratica per fare la verticale sulle mani, così come la gran parte dele posizioni più impegnative, non si riesce se si cerca solo l'allineamento. La fluidità, la leggerezza, l'allineamento che permettono di fare una verticale senza sforzo, in modo yogico, noi comuni mortali non ce l'abbiamo. Non potremmo farla, se volessimo farla così. Quindi ci andiamo di muscoli, di addominali contratti, di rotule forzate in su e a volte purtroppo di rigidità. Questo è il nostro punto di partenza. Solo "dopo" che per un tot di tempo, ma parlo di anni, la posizione l'abbiamo fatta così, allora "capiamo" in senso di esperienza corporea la posizione, e quindi riusciamo a farla in modo yogico, fluidamente, senza sforzo muscolare. Se io mi decidessi a fare la verticale sulle mani yogicamente, non salirei neanche per sbaglio. Non credi anche tu ? O vuoi farmi davvero credere che un povero occidentale qualunque senza preparazione fisica riesca a fare la verticale yogicamente ?"


E allora, Paolo Proietti, risponde:

"Il corpo umano è fatto alla stessa maniera. E' il pensiero che ti blocca. Il corpo di uno yogi deve essere morbido e flessuoso come quello di una ragazzina di 12 anni. I muscoli troppo sviluppati bloccano il flusso dell'energia.

E' il pensiero che blocca.

Se non ti riesce vuol dire che anziché al fluire dell'energia stai pensando a "fare una posizione". Il pensiero di "farla" e il pensiero che sia difficile, ti spinge a cercare soccorso nella tua maniera vecchia, pre-yoga di fare le cose.

Devi prima visualizzare la posizione come se l'avessi già fatta. Se non lo fai il tuo corpo automaticamente "si prepara" e la preparazione significa contrarre dei muscoli che "tu credi" debbano essere usati.

Scusa l'eloquio sconnesso ma non mi è facile spiegarlo con le parole. Provo a descriverti il processo che secondo me è giusto.

Comincia a meditare sul fluire dell'energia. Immagina che il respiro si condensi nel secondo chakra e da lì durante le inspirazioni successive, entri dai piedi percorrendo due canali immaginari all'interno delle gambe. Che salga lungo la spina dorsale ed esca dall'apice della testa; conserva un pò di energia e condensala al centro delle scapole. Da lì esce dalle mani attraverso due canali immaginari all'interno delle braccia. A questo punto dal secondo chakra, l'energia, espirando, esce dalla testa, dalle due braccia e dalle due gambe. L'energia prosegue all'infinito.

Se sei in piedi prova ad abbassarti e a portare le mani verso terra. Immagina che l'energia dei canali delle braccia affondi nel pavimento e vada verso il centro della terra. Morbidamente, un attimo prima di toccare terra con le mani, stendi prima una gamba e poi l'altra emettendo il suono "Ah" come se fosse un sospiro di sollievo: l'energia delle gambe viaggia all'infinito verso il cielo, quella della testa e delle mani verso il centro della terra .......

Se pensi a "fare la verticale", i muscoli che preparano la posizione ti bloccheranno. Se pensi al fluire dell'energia senza bloccare la mente nel pensiero di "fare la posizione", tutto avverra' fluidamente e morbidamente.

E' il respiro che fa allineare il corpo ed è il respiro che ti tiene su. L'aria dalle gambe si unisce al cielo e l'aria dalle braccia si unisce alla terra. Il corpo diventa un mediatore plastico tra cielo e terra. A quel punto potresti cadere solo se il cielo cadesse sulla terra.

Questo è YOGA: "unione tra cielo e terra, tra sole e luna (surya chandra)". Lo yoga è unione e tu lo sai, perchè non lo metti in pratica ? La teoria fine a se stessa non serve a niente, occorre la pratica, se no fai ginnastica e la chiami yoga .

Ricordati chi sei: nel momento in cui ti accingi a fare yoga, sei uno YOGI, anzi sei lo YOGI ... sei Shiva, il NataRaja, come puoi cadere ?

Se ti definisci un qualunque povero occidentale hai perso in partenza, sei un italiano che scimmiotta gli indiani. Se fai yoga invece sei uno YOGI quindi sai benissimo come fare per eseguire una asana. In ogni posizione devi essere Shiva, il NataRaja .... lo yoga e' unione o ce lo ripetiamo così per dire ?

Mi sono lasciato trascinare .... scusami.
Erano 20 anni che non parlavo così .... forse sto invecchiando. Ciao"
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Buddismo Tibetano, il "Canto di Mahamudra"


Mahamudra (il grande sigillo, l'Illuminazione) è al di là di ogni parola e simbolo. Ma per te, Naropa, fervente e leale, questo va detto. Il Vuoto non ha bisogno di supporto; Mahamudra non poggia su nulla. Senza compiere alcuno sforzo, restando sciolti e naturali, è possibile spezzare il giogo, e ottenere la Liberazione.


Se, guardando nello spazio, non si vede nulla, e se, allora, con la mente si osserva la mente, si distrugge ogni distinzione e si raggiunge la Buddhità. Le nubi che vagano per il cielo non hanno radici, non hanno casa; e così sono anche i pensieri discriminanti che attraversano la mente. Quando si è vista la mente universale, ogni discriminazione cessa.

Nello spazio nascono forme e colori, ma lo spazio non è macchiato né dal bianco né dal nero. Dalla mente universale emerge ogni cosa, ma essa non è macchiata né dai vizi né dalle virtù.

L'oscurità dei secoli non può velare lo splendore del sole; le lunghe ere del samsara (il ciclo delle nascite, morti e rinascite) non possono nascondere la chiara luce della Mente.

Benché ci si serva di parole per spiegare il Vuoto il Vuoto in quanto tale è inesprimibile. Benché si dica che "la Mente è una luce brillante", essa è al di là di ogni parola e simbolo. Benché la sua essenza sia il Vuoto, essa abbraccia e contiene ogni cosa.

Non fare nulla col corpo, rilassati; chiudi stretta la bocca e resta in silenzio; vuota la mente e non pensare a nulla, Come un bambù cavo, lascia che il tuo corpo riposi a suo agio, Senza dire né prendere, metti a riposo la mente, Mahamudra è come una mente che non si attacca a nulla, Praticando in questo modo, col tempo raggiungerai la Buddhità.

La pratica di mantra e paramita (le virtù trascendenti buddhiste), la conoscenza dei sutra e dei precetti, gli insegnamenti delle scuole e delle scritture non valgono a produrre la consapevolezza della verità innata; perché la mente che, piena di desiderio, insegue un fine, non fa che nascondere la luce.

Colui che tien fede ai precetti tantrici, e tuttavia discrimina, tradisce lo spirito del samara. Desisti da ogni attività, abbandona ogni desiderio; lascia che i pensieri salgano e scendano a loro piacimento, come onde dell'oceano. Colui che non viene mai meno al non-dimorare, ne al principio di non-distinzione, adempie ai precetti tantrici.

Colui che abbandona il desiderio e non si attacca a questo o a quello, coglie il vero significato contenuto nelle scritture.

Nel fuoco di Mahamudra sono consumati tutti i peccati; in Mahamudra si è liberati dalla prigione di questo mondo. Questa è la suprema fiaccola del Dharma (il sentiero spirituale): quelli che non credono in essa sono sciocchi che si dibattono per sempre nella miseria e nel dolore. Per tendere alla Liberazione bisogna affidarsi a un Guru (maestro spirituale). Quando la tua mente riceve la sua benedizione, l'emancipazione è a portata di mano. Ahimè, tutte le cose di questo mondo sono senza significato, sono solo semi di dolore. I piccoli insegnamenti conducono ad azioni; bisogna seguire solo insegnamenti che siano grandi.

Trascendere la dualità è il punto di vista regale; domare le distrazioni è la pratica regale; il cammino della non-pratica è il cammino di tutti i Buddha, percorrendolo si perviene alla Buddhità. Questo mondo è effimero come sogno o fantasma, privo di sostanza. Rinuncia a esso, abbandona la tua gente, taglia i legami della lussuria e dell'odio, e medita nei boschi e sulle montagne. Se, sciolto e senza sforzo, ti mantieni nella naturalezza, presto otterrai Mahamudra e raggiungerai il non-raggiungimento.

Taglia la radice di un albero e le foglie appassiscono; taglia la radice della mente e il samsara cade. La luce di una lampada disperde in un istante l'oscurità di lunghi kalpa (un giorno di Bhrama - pari a 4.230.000.000 di anni nel computo umano); la luce abbagliante della Mente consuma in un attimo il velo dell'ignoranza. Chi si aggrappa alla mente non vede la verità che sta oltre la mente. Chi si sforza di praticare il Dharma non trova la verità che è al di là della pratica. Per conoscere ciò che è al di là sia della mente che della pratica bisogna tagliare di netto la radice della mente e, nudi, guardare; bisogna abbandonare ogni distinzione e restare rilassati.

Non bisogna dare ne prendere, bensì restare naturali: Mahamudra è al di là dell'accettazione e del rifiuto. Poichè alaya (la coscienza la suo stato originario, prima e al di là di ogni modificazione) non è mai nata non conosce macchia ne ostruzione; dimorando nella sfera dell'innato le apparenze si dissolvono nel Dharmata (la natura incondizionata delle cose), e volontà autonoma e orgoglio svaniscono nel nulla.

La comprensione suprema trascende questo e quello. L'azione suprema unisce grande ingegnosità e assoluto distacco. La realizzazione suprema consiste nel comprendere l'immanenza senza speranza. Dapprima la mente dello yogi precipita come una cascata; a metà strada, come il Gange fluisce lenta e placida; alla fine è un vasto oceano, in cui la luce del figlio e quella della madre si fondono.

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Come sciogliere e finalmente rilassare i muscoli del collo: l'Ultra Rallentamento


Il grado di rilassamento che la tecnica Yoga insegnata da André Van Lysebeth produce, è notevole. Finalmente i muscoli della nuca e del collo si sciolgono; ci sentiamo liberi e flessibili. Per acquistare online i libri di André Van Lysebeth vedi qui.


Sediamoci su una sedia badando solamente di avere la spina dorsale diritta, poi poniamo la testa in equilibrio in cima alla colonna vertebrale. Ed ora facciamo un test: volgiamo la testa verso destra per spingere il mento il più lontano possibile verso la spalla, come se volessimo poggiare il mento sopra la spalla destra. Quando saremo giunti alla fine del movimento, osserviamo il punto fin dove siamo arrivati e memorizziamolo. Poi passiamo ad applicare la tecnica Yoga dell'Ultra Rallentamento.

Teniamo gli occhi chiusi e, come nel test appena effettuato, cominciamo a girare la testa verso destra. Questa volta però, eseguiamo il movimento ad una velocità esasperatamente lenta; la rotazione deve avvenire in maniera continua e fluida ma così lentamente che per arrivare alla massima torsione possibile del collo, ci deve volere almeno un minuto e anche più.

Ora, per verificare cosa è cambiato, apriamo gli occhi e vediamo fin dove siamo arrivati con il mento. Assai probabilmente abbiamo fatto molta più strada che nel test iniziale; abbiamo già sciolto una buona parte della muscolatura che inconsapevolmente tenevamo contratta. Comunque, l'esercizio non è finito. Adesso riportiamo la testa verso il centro e poi verso la spalla sinistra, senza alcuna pausa e sempre con un movimento ultra-rallentato. Infine, torniamo ad allineare il viso al centro. Per completare l'intero esercizio sono necessari almeno quattro minuti ed è importante che la respirazione sia lunga e profonda.

Il bello di questa tecnica è che, dopo le prime esecuzioni, eseguite impartendo alla propria muscolatura il comando di muoversi lentamente, si scopre un fenomeno molto particolare: si ha la sensazione che la testa ruoti da sola, senza che noi facciamo alcuno sforzo per muoverla e come semplici spettatori, restiamo immobili ad osservare la progressione del movimento.
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Le Donne, l'Amore e il loro Uomo: il Mantra "So Purkh"


Se sei una donna che spera di trovare l'uomo perfetto (o creare l'uomo perfetto, da quello che hai), ecco il Mantra per te, tradotto e ascoltabile. (per acquistare online i Mantra del Kundalini Yoga clicca qui).


Yogi Bhajan ha insegnato che se una donna recita il Mantra "So Purkh" per 11 volte al giorno, ha il potere di rendere ogni uomo un santo e sciogliere qualsiasi negatività tra di loro. Egli ha spesso dato questa pratica alle donne, per gli uomini della loro vita

Ha anche detto che questa Shabd è molto potente e che potrebbe essere usata per far arrivare un bambino che poi diventerà un uomo di Dio, per guarire un uomo, per trasformare un uomo in un uomo di Dio, per attrarre un uomo di Dio e farlo diventare il vostro compagno, o per far comparire Dio davanti a voi.

Quindi, se sei una donna che spera di trovare l'uomo perfetto (o creare l'uomo perfetto, da quello che hai) puoi fare questa meditazione come regalo di San Valentino per te. "So Purkh" è parte di Rehiraas, che è una delle Bani quotidiane recitate ogni sera nella religione Sikh. Rehiras è stato scritto da Guru Ram Das ed è un incredibile pezzo di poesia e una preghiera molto potente. L'energia di Guru Ram Das è tutta sull'amore e la guarigione e così i suoi scritti sembrano essere la perfetta base per questa preghiera.

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E' una bella preghiera che protegge ed eleva gli uomini delle vostre vite. Molte persone l'hanno praticata per 40 giorni per far nascere una relazione, per trasformare la loro corrente relazione o per offrire una preghiera agli uomini della loro vita.

Meditazione: Benedizioni per un Uomo
- Postura: sedersi comodamente in qualunque posizione.
- Occhi: gli occhi sono chiusi, a meno che non abbiate bisogno di leggere.
- Tempo: 11 recitazioni del Mantra "So Purkh" (guarda il video in fondo all'articolo).
- Al termine: inspirate profondamente, trattenete il respiro, meditate sull'uomo al quale si desiderano inviare benedizioni o sul rapporto che si vuole creare o guarire. Mantenete questa immagine nella mente ed espirate. Inspirate profondamente ancora e visualizzate la gioia profonda e duratura che circonda entrambi. Ripetete il ciclo di respirazioni per un totale di 3 volte, con la visualizzazione nella vostra mente. Espirate e rilassatevi.

Testo del Mantra "So Purkh"
Raag aasaa mehela ciouthaa So Purkh.
Ik ong kar sat gur parsaad.

so purakh niranjan har purakh niranjan har agmaa agam apaaraa.
sabh dhi-aavahi sabh dhi-aavahi tudh ji har saccy sirjanhaaraa.

sabh ji-a tumaare ji tuN ji-aa kaa daataaraa.
har dhi-aavahu santahu ji sabh dukh visaaranhaaraa.
har aape thaakur har aape seyvak ji ki-aa naanak jant vicihaaraa.

tuN ghat ghat antar sarab nirantar ji har eko purakh samaanaa.
ik daate ik bhaykhaari ji sabh tere ciuh vidaanaa.
tuN aape daataa aape bhugtaa ji ha-o tudh bin avar na jaanaa.
tuN paarbarahm bey-ant bey-ant ji tere ki-aa gun aakh vakhaanaa.
jo seyvih jo seyvih tudh ji jan naanak tinh kurbaanaa.

har dhi-aavahi har dhi-aavahi tudh ji se jan jug meh sukh vaasi.
sey mukat sey mukat bha-ay jinh har dhi-aa-i-aa ji-o tin tuti jam ki faasi.
jin nirbha-o jinh har nirbha-o dhi-aa-i-aa ji-o tin kaa bha-o sabh gavaasi.
jinh sevi-aa jinh sevi-aa meyraa har ji-o tay har har rup samaasi.
sey dhan sey dhan jin har dhi-aa-i-aa ji-o jan naanak tin bal jaasi.

teri bhagat teri bhagat bhandaar ji bhare be-ant be-antaa.
tere bhagat tere bhagat salaahan tudh ji har anek anek anantaa.
teri anek teri anek karahi har pujaa ji tap taapeh jaapeh be-antaa.
tere anek tere anek parheh baho simrit saasat ji kar kiri-aa khat karam karantaa.
se bhagat se bhagat bhale jan naanak ji jo bhaaveh mere har bhagvantaa.

tun aad purakh aprampar kartaa ji tudh jevad avar na ko-ii.
tun jug jug eko sadaa sadaa tun eko ji tun nihcihal kartaa so-ii.
tudh aape bhaave so-ii vartae ji tun aape karahi so ho-ii.
tudh aape sarsat sabh upaa-i ji tudh aape siraj sabh go-ii.
jan naanak gun gaave karte ke ji jo sabhsai kaa jaano-ii.

Traduzione in Italiano
Questo Signore è Immacolato; il Signore Dio è immacolato. Il Signore è inavvicinabile, insondabile e incomparabile. Tutti meditano, tutti meditaano su Te, o Caro Signore, o Vero Creatore. Tutti gli esseri sono Tuoi; tu sei il "Colui che da" di tutti gli esseri. Così meditate sul Signore, o Santi; Egli è Colui che toglie ogni dolore. Il Signore stesso è il Maestro ed egli stesso è il suo servitore. O Nanak, come sono insignificanti gli esseri mortali. Tu pervadi totalmente dentro ognuno ed ogni cuore; o Signore, Tu sei l'Essere Originario Unico. Onnipresente. Alcuni sono donatori e alcuni sono mendicanti; tutto ciò è il Tuo meraviglioso gioco ! Tu stesso sei il Donatore, e Tu stesso sei il Fruitore. Non conosco nessun altro che Te. Tu sei il Supremo Signore Dio, infinito ed Eterno; quali Tue Lodi Gloriose dovrei recitare e cantare ? A coloro che servono, a coloro che Ti servono, lo schiavo Nanak è un sacrificio. Coloro che meditano sul Signore, coloro che meditano su Te, Caro Signore, quegli umili esseri vivono in pace in questo mondo. Essi sono liberati, sono liberati, coloro che meditano sul Signore; il cappio della morte è tagliato via da loro. Coloro che meditano sull'Uno Senza Paura, sul Signore Senza Paura, tutte le loro paure sono fugate. Coloro che hanno servito, coloro che hanno servito il mio Caro Signore, sono assorbiti nell'Essere del Signore, Har, Har. Beati, beati loro, che hanno meditato sul Caro Signore; lo schiavo Nanak è un sacrificio per loro. La devozione a Te, la devozione a Te, è un tesoro, straripante, infinito e senza fine. Il tuo devoti, tuoi devoti ti rendono lode, o Caro Dio, in molti e vari modi. Per Te, tanti, per Te, molti, o Caro Signore, pregano e adorano; essi praticano la penitenza e cantano senza fine in meditazione. Per Te, molti, per Te, tanti leggono le varie Simritees e le Shaastras; praticano riti religiosi e le sei cerimonie. Quei devoti, quei devoti sono buoni, o servo Nanak, che stanno compiacendo il mio Signore Iddio. Tu sei l'Essere Originario, l'Impareggiabile Signore Creatore, non c'è nessun altro grande come Te. Tu sei l'Uno, secolo dopo secolo, sempre e in eterno, tu sei Uno e medesimo. Tu sei l'Eterno, Creatore immutabile. Qualunque cosa piace a Te accade. Qualunque cosa fai Tu, succede. Tu Stesso hai creato l'intero Universo e avendolo fatto, Tu stesso lo distruggerai. Servo Nanak canta le Lodi Gloriose del Creatore, il Conoscitore di tutto.

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Come vestirsi, Impatto e Proiezione del Sè


Elegante, vestire di bianco ti rende visibile alla persone, ti dà l'impatto e la proiezione. L'unico modo per poterti collegare con qualcuno, l'unico modo per cui qualcuno si può ricordare di te, è se crei impatto, se la tua proiezione lo penetra.


"E' venuto il tempo di non cercare Dio, ma di essere Dio. Il tempo di non adorare Dio, ma di fidarsi ed affidarsi al lavoro di Dio " (Yogi Bhajan)

Come ti vesti è una scelta personale. Quando scegli di vestire con grazia, dignità, pudore ed eleganza, ciò può diventare uno strumento per tua coscienza, al fine di esaltare se stessi e creare una proiezione efficace.

Se per sapere come apparire al mondo, prendi riferimento dall'opinione di altre persone e dal loro giudizio, devi vivere la tua vita cercando di compiacere gli altri e di essere come gli altri. Tutti vogliono che tu sia come loro. Sai perché ?

Perché li fa sentire meglio al riguardo di come loro sono. Sono insicuri. Vogliono che tu sia come loro in modo che possano sentirsi sicuri circa il loro modo di guardare. Ad esempio, le donne sono state formate per essere sexy e attraenti. Fa parte di una danza. Ma noi - uomini e donne - abbiamo una identità al di là di questo.

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Si chiama "assunzione di spunti da altre persone". Ma tu devi prendere i tuoi spunti da dentro di te. Cosa scegli di indossare dovrebbe essere basato sulla tua esperienza personale. Perché è vero; non perché qualcun altro pensa che tu dovresti farlo, non perché vuoi apparire in un certo modo per qualcun altro e non perché ci sia un qualche tipo di legge. Tu dovresti sempre apparire positivo. Tu dovresti sempre apparire regale. Ma dovresti apparire positivo, perchè sei positivo. Dovresti apparire regale, perchè sei regale nella tua coscienza. Non perché ti stai mettendo sù un travestimento. Perché se lo si sta mettendo sù, lo si può anche togliere. L'unica cosa che non puoi mettere o togliere è la consapevolezza della identità di te stesso.

Espandi la tua Aura
Ogni giorno, rappresenta te stesso con un'aura espansa, con apertura e neutralità, indossando dignitosamente del cotone, della seta o della lana, di colore bianco o avorio. Indossando il colore bianco, si espande la tua aura e si crea una potente interrelazione fra te e il tuo ambiente. Lo spettro di energia luminosa che realizza il colore bianco, contiene le energie di tutti i colori e li rende tutti disponibili per sostenere e potenziare gli otto chakra. Le fibre naturali agiscono come conduttori di energia. Interagiscono con l'ambiente circostante per condurre il Prana verso l'interno e filtrare l'energia negativa o caotica.

Proiezione ed impatto
Elegante, vestire di bianco ti rende visibile alla persone, ti dà l'impatto e la proiezione. L'unico modo per poterti collegare con qualcuno, l'unico modo per cui qualcuno si può ricordare di te, è se crei impatto, se la tua proiezione lo penetra. E con il tuo vestito puoi espandere la tua proiezione, la tua energia, molto, molto di più di quando ti vesti come tutti gli altri. E questo impatto e questa proiezione dice a qualcuno: "Questa persona è differente. Devo parlare con questa persona. Forse questa persona mi può aiutare". Perché il tuo modo di vestire è un riflesso del tuo impegno verso la tua realtà interiore.

Fonte: 3HO
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I principi buddhisti fondamentali


Dopo aver raggiunto l'Illuminazione, il Buddha impartì numerosi insegnamenti, in accordo alle predisposizioni dei suoi vari discepoli, con l'unico scopo di individuare la via più adatta per ognuno per raggiungere l'Illuminazione. (Per un'ampia selezione di libri sul Buddhismo clicca qui)


Come risultato il Buddhismo oggi offre un insieme molto vasto di insegnamenti che costituiscono un versatile gruppo di metodi e tecniche per sviluppare qualità della propria mente fino a raggiungere l'Illuminazione. L'enfasi maggiore nella dottrina buddhista è infatti rivolta alla comprensione ed al controllo della propria mente, e di conseguenza delle proprie azioni, ed allo sviluppo della saggezza.

Per questo motivo la filosofia buddhista comprende un vero e proprio sistema psicologico che, combinato con le tecniche di meditazione, forma quello che spesso viene chiamato "La Scienza della Mente Buddista".

L'intero corpus degli insegnamenti buddhisti è comunque compreso nel primo insegnamento che il Buddha impartì a Sarnath, nel parco delle Gazzelle (anche nell’iconografia buddhista questo avvenimento è stato sin dalle origini ricordato con simboli che ancor oggi si ritrovano nei paesi buddhisti come le gazzelle accovacciate ai due lati della Ruota del Dharma che ricordano appunto il Parco di Jetavatana in cui la ruota iniziò a girare): l'Insegnamento delle Quattro Nobili Verità, le realtà esperienziali sperimentate dal Buddha stesso.

La Nobile Verità della Sofferenza
Nel primo punto del suo insegnamento il Buddha espose con chiarezza la situazione di sofferenza caratteristica del nostro stato di esistenza, che comprende la sofferenza della malattia, dell'invecchiamento, della povertà, della morte e molte altre. Va compreso correttamente il motivo per cui il Buddhismo pone come stadio fondamentale al proprio sviluppo spirituale la consapevolezza del proprio stato di sofferenza. L'obiettivo del sentiero spirituale buddhista è quello di raggiungere la completa liberazione dalla sofferenza. Tale liberazione, però, avviene tramite lo sforzo personale di seguire i metodi proposti dal Buddha, per cui è necessario avere una decisa motivazione a raggiungere tale liberazione. Una forte motivazione, infine, si ottiene solo sulla base di una chiara consapevolezza dello stato che si vuole abbandonare. Per questo è necessario riconoscere il proprio stato di sofferenza, senza farsi cogliere da atteggiamenti nichilisti o pessimisti, ma rimanendo però realisti riguardo la propria situazione.

La Nobile Verità della causa della sofferenza
Una volta compresa la propria situazione di sofferenza è necessario indagare sull'origine di quest'ultima. In tale contesto la filosofia buddhista individua l'origine della sofferenza sulla base della legge di causa ed effetto, per la quale qualsiasi fenomeno o qualsiasi situazione ci si trovi a sperimentare dipende da azioni intraprese in precedenza. Sulla base del principio filosofico fondamentale della legge di causa ed effetto il buddismo deriva gran parte della sua dottrina utilizzando una disquisizione logica rigorosa ed elaborata, in modo del tutto simile all'approccio tipico della scienza occidentale. Il risultato di tale analisi è che l'origine principale delle nostre sofferenze risiede nei cosiddetti veleni mentali, tra i quali il principale è l'ignoranza, cioè la non conoscenza del reale modo di esistenza di tutti i fenomeni. Da questo tipo di ignoranza discendono gli altri veleni mentali, che possono essere raggruppati in: odio, attaccamento, invidia, orgoglio e dubbio. Sulla base di queste predisposizioni mentali negative vengono poi compiute le azioni negative di corpo e parola, come ad esempio rubare, uccidere, avere una condotta sessuale scorretta, mentire, calunniare o usare parole che provocano sofferenza o portano a conflitti. Dato che risalendo a ritroso nella nostra vita, fino al momento della nascita, tutte le situazioni che sperimentiamo dipendono, oltre che dalle condizioni contingenti, anche da una causa fondamentale posta in precedenza, è necessario asserire l'esistenza di vite precedenti alla nostra nascita, per non cadere in una contraddizione logica. Il Buddhismo pertanto sostiene, sulla base della legge fondamentale di causa ed effetto, che ogni individuo è costretto in un ciclo continuo di morte e rinascita (in sanscrito Samsara), dove sperimenta un grado di sofferenza dipendente dalle azioni da lui compiute in precedenza. Tale principio è indicato con il termine Karma, che significa azione.

La Nobile Verità della cessazione della sofferenza
La realizzazione della seconda Nobile Verità, che individua per ogni sofferenza una causa, è di fondamentale importanza nel processo verso la liberazione dalla sofferenza: infatti dal momento che la sofferenza ha una causa, consegue che rimuovendo tale causa si estinguerà anche la sofferenza corrispondente. Su questo principio si basa quindi la giustificazione dell'intero sentiero spirituale buddhista, che si focalizza sulla rimozione di tutte le cause della sofferenza per ottenere la liberazione.

La Nobile Verità del Sentiero per la liberazione dalla sofferenza
Nell'ultima parte del suo insegnamento il Buddha espose il metodo vero e proprio per raggiungere la liberazione dalla sofferenza. Tale sentiero, anche noto come "La Via di Mezzo", evita i due estremi: l'estremo della ricerca della felicità attraverso la mera soddisfazione dei piaceri sensoriali e l'estremo dell'automortificazione delle diverse forme di ascetismo. In estrema sintesi l'intero percorso spirituale buddhista, suddiviso in otto aspetti fondamentali (Retta Comprensione, Retto Pensiero, Retta Parola, Retta Azione, Retta Condotta di vita, Retto Sforzo, Retta Consapevolezza e Retta Concentrazione), indirizza il praticante verso l'abbandono di tutte le azioni negative di corpo, parola e mente, eliminando tutti i veleni della mente e coltivandone tutti gli aspetti positivi.

Come già accennato in precedenza, nell'ambito delle scuole buddhiste del "Grande Veicolo" vi è grande enfasi nella motivazione altruistica di raggiungere l'Illuminazione, esclusivamente per il beneficio degli altri esseri. Tale tipo di motivazione pone le sue basi sullo sviluppo dell'equanimità, della compassione e dell'amore. Equanimità significa stemperare la nostra visione distorta che distingue tra amici e nemici, simpatici e antipatici e così via, comprendendo che tutti gli esseri viventi sono uguali tra loro, avendo lo stesso desiderio di felicità e la stessa repulsione per la sofferenza. Essi sono pertanto ugualmente degni del nostro aiuto e della nostra attenzione.

Compassione significa aspirare alla completa liberazione di tutti gli esseri dalla sofferenza, mentre amore significa desiderare la felicità per tutti gli esseri. Coltivando l'aspirazione di essere noi in prima persona a liberare tutti gli esseri dalla sofferenza ed a donare loro la felicità e comprendendo che saremo in grado di fare questo solo una volta Illuminati, sorge la motivazione di raggiungere la completa Illuminazione per il beneficio di tutti gli esseri. Tale motivazione è indicata con il termine sanscrito di Bodhicitta, che significa mente dell'Illuminazione. La motivazione di Bodhicitta è sostenuta e coltivata dalla pratica delle sei perfezioni (Paramita): generosità, moralità, pazienza, sforzo entusiastico, concentrazione e saggezza.

Una descrizione dettagliata del sentiero buddhista richiederebbe una trattazione molto più elaborata, ma come dice spesso S.S. il Dalai Lama, la sua essenza consiste nell'essere il più possibile di beneficio per tutti gli esseri viventi o almeno, se non si può essere loro di beneficio, di non danneggiarli.

Fonte. Unione Buddhista Italiana
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