Il Campo Neutro


Viviamo ordinariamente nella dualità; nella percezione del bene e del male. Il Sole è bello, la pioggia è brutta. Il piacere è positivo, il dolore è negativo. Questa è la distinzione comune e generalmente accettata dall'essere umano. Sembra tutto così ovvio che pare non ci sia necessità alcuna di modificare questo stato di cose; accettiamo tale realtà e non facciamo altro che mirare ardentemente al bene, al positivo.


Naturalmente, quello che accade nella nostra vita, è preponderante rispetto a quello che pianifichiamo debba accadere. Eventi esterni, situazioni, persone, deviano dalla serie delle nostre aspettative e ci creano problemi. Ecco che allora compare lo "sforzo", l'atto mentale e fisico finalizzato al raggiungimento dell'obiettivo desiderato. Dopotutto siamo nella pienezza della vita: nulla può fermarci.

Eppure, il tempo e l'esperienza, ci ferma. Ci mette di fronte alla Vera Realtà della vita; che è quella dominata dall'imponderabile, da quella misteriosa forza che continuamente ci stupisce per le sue bizzarrie, per i suoi sporchi trucchetti. "Oh, se solo fosse andata come doveva andare ...", questo diciamo a noi stessi e agli altri. Eppure và come vuole.

In fondo, chi siamo noi per sapere cosa è giusto e cosa è sbagliato ? Affermare di sapere cosa è giusto e cosa è sbagliato è soltanto una convenzione. Abbiamo "convenuto" con noi stessi che qualcosa è bene e qualcos'altro è male. Anche il dolore, pur se il corpo stesso sembra volerlo rifiutare, in fondo è qualcosa che per convenzione abbiamo stabilito sia negativo, da rigettare. Eppure, a pensarci bene, ne abbiamo tanto a disposizione. Già, pare che la cosa che meno desideriamo, sia in realtà presente in abbondanza.

Tanto che, arriviamo ad affermare: "il mondo è sofferenza". Così facendo stiamo ancora scegliendo per convenzione di definire negativamente ciò che percepiamo. Siamo da punto a capo.

La strada deve essere un'altra. Perchè così non ne usciamo, rimaniamo intrappolati nell'alternanza perenne di male e bene. L'antica tradizione indiana definisce questa visione del mondo, questo velo che offusca la visione della realtà: "Maya". Essa è l'illusione, è ciò che rende credibile quello che in verità è solo un sogno. Maya è credere che esista il bianco e il nero, il bello e il brutto, il positivo e il negativo; salvo poi accorgersi che non esiste distinzione, che tutto è parte dell'Uno Infinito.

La pratica dello Yoga, la meditazione, aiuta a vedere più chiaramente. Con il tempo e la pratica costante, ci libera dalla nebbia che continua a illuderci con il principio duale. Scopriamo pian piano che la distinzione non esiste: ciò che è male, forse è male; ciò che è bene, forse è bene. Forse, quello che comunemente definiamo come male, non esiste. Esiste solo il Bene. Il Bene come Uno Infinito.

Di tutto ciò ne possiamo fare esperienza tutti i giorni. Occorre solo andare più a fondo, senza adottare per abitudine e pigrizia, il solito punto di vista. E' necessario entrare candidamente in un campo visuale di "neutralità". Dove ogni cosa è quello è, senza giudizio. Senza cioè apporre la nostra etichetta col segno "più" o col segno "meno".

Questo atteggiamento interiore, ma non solo, ci porta in maniera stupefacente a fare delle bellissime scoperte. Delle scoperte inaspettate ed avvincenti. Possiamo magari accorgerci che nella stessa negatività è fortemente presente la positività, e viceversa. E non si tratta di sforzarsi ma solo di restare neutrali di fronte a ciò accade. Restare nello stato di ricettività assoluta.

Ricettività non vuol dire passività. Vuol dire apertura, vuol dire saper aspettare. E poi, tanto per cominciare, approfondiamo il concetto di "passività": è un bene o un male ?

Buon divertimento,
Onkar Singh Roberto
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Ridere senza motivo con Surya Kriya


Sat Nam !!! Caro Onkar mi sento particolarmente felice; prima di andare via dalla lezione ridevo senza motivo come un cretino. Sono stati forse gli esercizi ??? :-) R.

Sat Nam caro R., la Kriya che abbiamo praticato oggi, si chiama "Surya Kriya". "Surya" sta per Energia del Sole.


Il commento posto in calce al manuale, recita: " .... Quando hai molta "Energia del Sole", tu non ti raffreddi, sei energetico, espressivo, estroverso ed entusiasta. Essa è l'energia di purificazione. Essa mantiene basso il peso corporeo. Aiuta la digestione. Rende la mente chiara, analitica e orientata all'azione. Questi esercizi stimolano sistematicamente la forza pranica positiva e l'energia Kundalini stessa .... ". (per un'ampia raccolta di pubblicazioni sul Kundalini Yoga acquistabili online clicca qui)

Quindi, dalla coincidenza tra quello che mi racconti e il commento del manuale, dobbiamo dedurre che sia proprio colpa degli "esercizi". E' vero che oltre questa Kriya abbiamo anche praticato una meditazione molto particolare ed efficace, ciò comunque non toglie nulla alla realtà che stai vivendo. Questa è l'esperienza diretta e personale; qui è la Verità.

Ed è l'unica Verità che conta ora, per te. Non tutti vivono la stessa identica sensazione di allegria; magari qualcuno sente "solo" più forza o più capacità di concentrazione. Molto dipende dallo stato psico - fisico precedente alla pratica stessa e ciò a conferma di come sia importante il comportamento complessivo di una persona. E' importante quanto e come hai dormito, quanto e come hai mangiato, quanto e come sei preoccupato. Insomma è fondamentale l'approccio olistico alla vita nelle sue mille sfaccettature.

L'altro aspetto che voglio sottolineare è quel tuo ridere "senza motivo, come un cretino". Benissimo ! Senza motivo .... . Noi siamo su questa pianeta per vivere una esperienza; ma la nostra vera essenza è quella. Entità Beata e Sorridente Eternamente. Senza alcuna apparente ragione logica; senza razionalità, senza finalità utilitaristiche. E' su questo che vorrei tu meditassi. Su quel tuo ridere, su quel tuo semplicemente, Essere.

Onkar Singh Roberto
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Ansia e Panico, troppo di una buona cosa


Ansia e panico non sono male, sono in realtà una buona cosa . . . . sono solo troppo, di una buona cosa. Ansia e panico sono il sottoprodotto di un disorganizzato e non indicizzato archivio "Akashico" - la super-memoria umana.


L'Archivio Akashico contiene tutta la memoria di ogni esperienza che sia mai accaduta. Insieme con la memoria dell'evento, l'informazione, la saggezza e la conoscenza acquisita con l'evento viene memorizzata qui. Questo è il motivo per cui è conosciuto come una super-memoria. E' un enorme database completamente collegato alla tua esistenza, contenente le registrazioni di tutto ciò che è successo in ogni esistenza fino a questo momento.

Quando l'Archivio Akashico è disorganizzato, caotico . . .. non indicizzato . . . e l'urgenza necessita di informazioni - l'intero database è compassionevolmente scaricato nel corpo, attraverso il plesso solare. La conoscenza e la saggezza arrivano sull'onda di un momento intenso, ma sono criptate e il risultato è l'ansia. Il sistema sà che le informazioni, così disperatamente richieste, sono lì da qualche parte; così ti dà tutto il carico. Stà a te risolvere la cosa.

Scorrendo attraverso il plesso solare, la radice di Akasha, una sensazione straziante ha luogo nel corpo. La corsa delle informazioni si aggroviglia e si contorce dalla pancia fino alla gola, spingendo il tutto in un gigantesco nodo del corpo. Questo è il Panico e l'Ansia.  Ecco perché diciamo che è una buona cosa .... solo che è troppo di una buona cosa.

Al cuore di tutto ciò, c'è una cura .... che richiede uno sforzo: trascorrere del tempo ogni giorno per organizzare e indicizzare Akasha. Compiendo questo attraverso la respirazione cosciente e il movimento cosciente. Utilizza lo Yoga, il Tai Chi, canta dei mantra o fai la meditazione Vipassana. Fai questo su base giornaliera e con il tempo, quando il bisogno arriva, il tuo sistema accederà alle informazioni senza dover cercare attraverso un vasto database per individuare le poche necessità richieste. In ultima analisi, imparerai a spiegare e a risolvere le tue particolari sfide, i tuoi disagi e i tuoi dilemmi con grazia.

Questa è la via della nuova evoluzione, la via della grazia e della gioia.

Fonte: Guru Singh; Traduzione e adattamento di Onkar Singh Roberto
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Quante volte a settimana dovrei fare Yoga ?


Per un principiante dello Yoga, così come per lo studente avanzato, una delle domande più comuni è: quanto dovrei praticare Yoga ? La risposta semplice è: "Ogni volta che puoi". Sembra bello per le persone dire questo (e confortante per te, saperlo) ma non è esattamente la risposta giusta. (Per un'ampia raccolta di libri sullo Yoga acquistabili online clicca qui)


Gli Yogi per migliaia di anni hanno risposto a questa domanda di volta in volta e la risposta non è mai cambiata. Vuoi davvero sentirla ? Ascoltare la risposta ti provocherà, ti cambierà e ti sfiderà. Va bene, sei stato avvisato.

La domanda "Quanto spesso" implica un numero misurabile, una quantità finita che possiamo raggiungere, segnare e terminare. Un pò come lavarsi i denti due volte al giorno, cambiare l'olio ogni 5000 km o visitare tua suocera una volta all'anno. Lo hai fatto. Missione compiuta.

Ci sono anche degli esperti che opineranno che praticare lo Yoga due o tre volte a settimana è quello che ci vuole per ottenere dei risultati. Quello che non definiscono per te, è a quali "risultati" si riferiscono. Un corpo flessibile ? Abbassare lo stress? L'unione cosmica ?

Anche la parola "pratica" è di per sé fuorviante. Essa implica che quando vuoi diventare esperto in qualcosa, semplicemente la pratichi. Come imparare a suonare il pianoforte o far cadere una palla dentro un canestro giocando a pallacanestro, tutto ciò che fai è pratica perché, dopo tutto, la pratica rende perfetti, giusto ?

Forse per alcune cose, ma non per lo Yoga. Nello Yoga, la pratica non rende mai perfetti. La perfezione è un obiettivo illusorio che ti mantiene saldamente nel gioco di realizzazione dell'ego e ti rimuove dal percorso di realizzazione spirituale - che è l'unico risultato che conta nello Yoga o nella tua vita.

Questo significa che la pratica stessa è un modo ingannevole di vedere lo Yoga ? Assolutamente no. Lo Yoga è pratica al 99 per cento e l'uno per cento è sapere cosa praticare. Hai bisogno di un insegnante per quell'uno per cento, il resto lo fai da solo.

Così, qui è la risposta a "Quanto spesso dovrei praticare Yoga ?": pratica Yoga abbastanza, così che non sia più una pratica. Smette di essere una pratica e diventa ciò che sei.

Questo può accadere solo se tu pratichi Yoga ogni giorno.

Quando pratichi ogni giorno, diventa un'abitudine, diventa la tua routine, diventa la tua vita. Non si deve fare la pratica per alzarsi dal letto ogni giorno ... perché è necessario praticare lo Yoga tutti i giorni ? È sufficiente farlo ogni giorno, come fai con la tua vita - non è separato da te - è una parte di te.

Quando fai Yoga tutti i giorni, cessa di essere una pratica e diventa un Sadhana. Una Sadhana è il tuo metodo e il tuo percorso per realizzare il vero risultato per il quale esiste lo Yoga.

Non puoi negoziare con te stesso su questo fatto. Non puoi dire: "Farò Yoga per 6 giorni a settimana e poi prenderò una vacanza", oppure "Sono stato molto bene ultimamente, quindi ora prenderò una settimana di riposo dallo Yoga e recupererò il ritardo su tutti gli show televisivi che ho registrato"

E ricorda, tutta questa pratica di Yoga, anche ogni giorno, non rende perfetti. Non c'è fine a questo. Non puoi fare questo per 6 mesi, 3 anni o anche 30 anni e poi decidere che hai fatto Yoga abbastanza, che la tua pratica ti ha effettivamente reso perfetto.

Lo Yoga è una condanna a vita quotidiana che ti farà uscire dalla prigione della sofferenza e della perdita del Sé. E' la cosa più egoisticamente altruista che puoi fare.

Quindi ... quanto spesso dovresti praticare Yoga ?

Ricorda, ho detto che questa risposta ti avrebbe provocato e sfidato, così come anche, cambiato. E' la stessa risposta che è stata data a tutti i ricercatori dello Yoga: pratica Yoga così spesso quanto puoi e così a lungo quanto lo farai ogni giorno, per il resto della tua vita.

Fonte: Mehtab Benton; Traduzione di Onkar Singh Roberto
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Io voglio cambiare, il Mantra "Sa Ta Na Ma"


Noi tutti diciamo che vogliamo cambiare. O almeno vogliamo che le cose siano diverse nella nostra vita. Vogliamo essere più felici e in pace con noi stessi. Noi vogliamo relazioni più soddisfacenti. Vogliamo essere più sani. Noi vogliamo lavorare in modo più significativo e ad essere più prosperi. Vogliamo rompere le abitudini distruttive e smettere di indulgere in certi comportamenti di dipendenza. La domanda è: come possiamo realizzare questi cambiamenti nella nostra vita ?


Lo Yoga riconosce che, se vogliamo fare dei cambiamenti nella nostra vita, dobbiamo cambiare noi stessi. Lo Yoga opera dal principio che la nostra realtà interiore crea la nostra realtà esterna. Dobbiamo modificare la nostra frequenza vibrazionale in modo da attrarre a un livello diverso. La nostra frequenza deve corrispondere a quello che vogliamo manifestare. E altrettanto importante, dobbiamo cancellare la nostra programmazione subconscia in modo che non possa sabotare il nostro intento cosciente. Perché in effetti, è la programmazione nel nostro subconscio che crea la nostra realtà.

I Mantra sono strumenti potenti per la pulizia e la ristrutturazione del subconscio. "Sat Nam" e il suo derivato "Sa Ta Na Ma" sono i due mantra di base insegnati da Yogi Bhajan per riorientare la mente e quindi aprirci alla possibilità di cambiamento trasformazionale. (Per acquistare online i Mantra del Kundalini Yoga clicca qui)

"Sat Nam" (il Suo Nome è Verità) semina la verità nella nostra coscienza, risvegliandoci alla nostra identità divina. "Sat Nam" è il seme o bij mantra.

"Sa Ta Na Ma" incorpora i suoni essenza di "Sat Nam". "Sa Ta Na Ma" utilizza i suoni primordiali dell'Universo per collegarci alla natura evolutiva dell'esistenza stessa. E' denominato "Panj Shabd", un mantra con cinque correnti sonore (SSS, MMM, TTT, NNN, AAA). Quando recitiamo il "Sa Ta Na Ma" noi imprimiamo il codice evolutivo dell'Universo nella nostra psiche umana.

SA è l'inizio, l'infinito, la totalità di tutto ciò che è sempre stato, è o sarà.
TA è la vita, l'esistenza e la creatività che si manifesta dall'infinito.
NA è la morte, il cambiamento e la trasformazione della coscienza.
MA è rinascita, rigenerazione e risurrezione, che ci permette di sperimentare consapevolmente la gioia dell'infinito.

"Sa Ta Na Ma" è così primordiale che il suo impatto sulla nostra psiche è come dividere un atomo. La potenza di questo mantra deriva dal fatto che riorganizza il subconscio al livello più elementare. Esso ha il potere di rompere le abitudini e le dipendenze, perché accede al livello della mente, dove si creano abitudini.

Yogi Bhajan disse che "i modelli di comportamento sono il risultato della radianza della psiche e della frequenza del campo magnetico in relazione alla psiche universale e alla forza magnetica"

La radianza della psiche dipende dal funzionamento attivo di entrambe le ghiandole pituitaria e pineale. La ghiandola pituitaria regola tutto il sistema ghiandolare. La secrezione della ghiandola pineale crea una radiazione pulsante che attiva la ghiandola pituitaria. La mente va fuori equilibrio quando la ghiandola pineale è dormiente; sembra impossibile rompere le dipendenze fisiche e mentali. Il mantra "Sa Ta Na Ma" descrive il continuo ciclo della vita e della Creazione ed è un potente strumento per ricreare l'equilibrio nella mente e per avviarci verso il cambiamento.

Fonte: Gururattana Kaur; Adattamento e traduzione di Onkar Singh Roberto




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La Stitichezza del Corpo


Come medico mi trovo molto spesso di fronte al poco esotico ma reale problema della stitichezza. E' un altro sintomo della "civilizzazione" ? Ecco la risposta di Osho (Per un'ampia raccolta dei libri di Osho clicca qui):


Un uomo molto ricco venne da me, alcuni anni fa: da tempo soffriva di stitichezza, e aveva provato ogni cura, ogni medicina (dall'allopatia alla naturopatia) senza successo. Aveva abbastanza denaro e tempo a sufficienza da sprecare, per cui non c'erano problemi. Aveva girato il mondo per guarire, ma più tentava, più il male peggiorava .... alla fine venne a chiedermi consiglio.

Gli dissi: "La stitichezza può solo essere un sintomo, non la causa. La causa deve trovarsi altrove, nel tuo inconscio". Così gli dissi di fare una cosa semplicissima. Non poteva crederci, perchè gli dissi di ricordarsi semplicemente, ma in continuazione: "Io non sono il corpo". Tutto qui ! Era ovvio che non ci potesse credere: dopo aver tentato di tutto, come poteva aiutarlo questo semplice metodo ? Gli dissi che doveva semplicemente provare. L'uomo è identificato col corpo. E un'eccessiva identificazione col corpo, provocherà stitichezza. Ti aggrappi, ti richiudi in te stesso; non permetti al tuo corpo di fluire nelle sue funzioni .... ed ecco la stitichezza.

La stitichezza è una malattia spirituale. Disidentificati dal corpo. Ricorda in continuazione: "Io non sono il corpo, sono un testimone". Provò per tre settimane, poi tornò a dirmi: "Funziona ! Qualcosa in me si sta allentando". E' inevitabile: se non sei il corpo, il corpo inizia a funzionare normalmente. Tu non interferisci, non ti intrometti, e lui fa il suo lavoro. Hai mai visto un animale soffrire di stitichezza ? Nessun animale che vive nella natura è stitico. ma negli zoo, oppure tra gli animali da appartamento (cani e gatti) che vivono con l'uomo e sono stati influenzati dall'umanità, che sono stati corrotti dagli esseri umani, puoi trovare casi di stitichezza. Mai in natura !

Il corpo ha il suo percorso. Fluisce: non è rigido, non ha blocchi. I blocchi sono frutto dell'identificazione .... dissi a quell'uomo.: "Semplicemente, non devi essere identificato col corpo. Conserva la coscienza di essere un testimone. e non dire mai: "Io sono stitico"; dì semplicemente: "Il corpo è stitico, io ne sono il testimone !". Il corpo si rilassò. Lo stomaco iniziò a funzionare, perchè nulla può disturbare lo stomaco quanto la mente. Se sei preoccupato, lo stomaco non può funzionare a dovere. Se sei identificato col corpo, non può fluire normalmente. Ecco perché, quando ti senti molto malato è necessario il sonno: solo in un sonno profondo ti dimentichi del corpo, e le cose iniziano a fluire normalmente.

Quell'uomo guarì. Ma poi venne a dirmi che stava succedendo qualcosa di nuovo: "Mi sono sempre sentito avaro, ora non mi sento più tanto avaro". Era inevitabile, perchè l'avarizia è profondamente collegata alla costipazione. Funziona su entrambi i fronti: se sei avaro, sarai stitico; se sei stitico, sarai un avaro. Di fatto, la stitichezza è una profonda avarizia del corpo: non lascia andare nulla, non vuole che qualcosa, qualsiasi essa sia, lasci il corpo. Tutto viene tenuto chiuso all'interno ! Cambia il piano della tua consapevolezza e i problemi inizieranno a cambiare.

Fonte: Osho - Dalla Medicazione alla Meditazione
(Per un'ampia raccolta dei libri di Osho clicca qui)
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Se vieni a mani vuote, andrai via a mani vuote


C'è una strada a pedaggio nel Kundalini Yoga. Prima paghi, poi entri, "Itarashtam kashtam tithar". Se mai dovessi arrivare a mani vuote, andrai via a mani vuote. E' una legge che non dovrebbe mai essere infranta.



Potresti condividere gratuitamente (gli insegnamenti, ndr) ma non ricevere mai lo studente a mani vuote, questa è la legge. Uno studente non deve venire da te a mani vuote. Egli può portare una foglia o può portare un milione di dollari. Ma lui non deve andare da un Insegnante senza un'offerta.

Se una persona arriva a mani vuote, può stare lì per sei ore e fare tutti i tipi di yoga, ma nel momento in cui esce da quella porta, se ne andrà a mani vuote. Questa è l'unica condizione e non è per te o per me. E quella offerta non è per te. Quella offerta deve andare sull'altare, e tu devi pregare. Significa, che per il fine di quel dono, sei stato ingaggiato. Non è una tua proprietà personale. Non lo è mai stato, non lo è, non lo sarà mai. Sarà sempre utilizzato per nobili cause. Hai capito ? Si chiama "Gurudakshina". Alla vista dell'Insegnante, prima di pronunciare una parola, si dà, si offre un regalo.

Perché ? Ora lo spiego. E' la cosa più egoista che uno studente può fare. Quando gli porti un regalo, egli deve accettarlo. E' obbligatorio. Egli lo deve guardare. Questo è "Darshanee". Egli deve dire qualcosa. Questo è "Baykaree". E ciò può solo essere una benedizione: "Dio ti benedica, grazie". Così tu fai fronte a lui in uno stato molto elevato. Questo fà quel dono.

Quando ho iniziato a insegnare a Los Angeles, c'era il tipo di studenti che non credevano nel denaro e non ne avevano mai. C'erano anche alcuni studenti ricchi. I ricchi erano molto ricchi, i poveri erano molto poveri. Questo era il tipo di classe che ero avvezzo avere. Così, come ho fatto a rispettare la legge ? Prendevo i soldi dal nostro conto, denaro contante in monete, e lo gettavo in giro per il parcheggio. Così, quando gli studenti sarebbero arrivati alla porta, avrebbero detto: "Ehi, amico, non posso pagare. Io non credo in questo. Che cosa è questo ? Lui è spirituale. Come fa a chiedere dei soldi ? Perché dovremmo pagare ?" Erano arrabbiati ed invadenti. Ma l'uomo alla porta avrebbe detto: "Perché non vai in giro a cercare dei soldi ?" Essi avrebbero risposto: "Dove li vado a trovare ?". E l'uomo alla porta avrebbe detto: "No, no, no. Basta guardarsi intorno. Provate a trovarli". Andavano fuori, avrebbero trovato circa due, tre dollari. La lezione costava 1,5 dollari. Avrebbero messo i soldi nel cestino e il resto del denaro lo avrebbero tenuto in tasca.

Quindi questo è il modo in cui rimaniamo attaccati a tale principio. Dovete capire, quindici persone del genere su cinquanta sarebbero stati nella classe, avrebbero usato un linguaggio volgare, sarebbero stati invadenti ed insolenti ed anche stare sulla porta sarebbe stato un privilegio per loro. Ma abbiamo mantenuto la nostra regola, con calma, tranquillamente e senza reazione. Un uomo mi fermò dopo la lezione e disse: "Ho capito, uomo, tu sei un tizio tosto". Io dissi: "Qual'è il problema ?" Egli disse: "Hai gettato i soldi per terra e ci hai fatto venire fuori a raccoglierli per pagarti. Che cosa sta succedendo ?". Io risposi: "Non è per amor mio. E' così che puoi avere la grazia di esserti guadagnato gli insegnamenti".

Estratto da un discorso di Yogi Bhajan tenuto agli Insegnanti il 1/1/1990; Traduzione di Onkar Singh Roberto
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La Mente Negativa, la Mente Positiva e la Mente Neutra


Facciamo una chiacchierata sulla funzione della mente negativa, positiva e neutra e scopriamo quale delle tre è la più importante da sviluppare per un praticante dello Yoga. (Per un'ampia raccolta di pubblicazioni sul Kundalini Yoga acquistabili online clicca qui)


"Cosa mi fà paura ?", è il mantra della mente negativa. Essa è protettiva e reattiva. Lo scopo della mente negativa è quello di segnalare un pericolo e di proteggerti da eventuali danni. Quando non è in equilibrio, vivi in uno stato mentale di paura, con dei sintomi che includono il nascondersi nella propria testa invece di vivere partendo dalla propria Anima. Vedi soltanto gli aspetti negativi in ogni situazione; sei isolato a causa della paura di vivere e ripeti degli schemi senza mai imparare alcuna lezione. Se sei congelato dalla paura, rimarrai prigioniero nella gabbia delle tue auto-limitazioni. La coscienza non vive mai nello spazio di una paurosa mente sottomessa. E' facile lasciare che la paura prenda il sopravvento, con l'aspettativa di rimanere al sicuro. Più riesci a conoscere le tue paure e ad abbracciarle, più esse non avranno alcun potere su di te. Tutto diventa quindi una esperienza di apprendimento verso la consapevolezza.

"Tira fuori i tuoi desideri !", è il mantra della mente positiva. E' costruttiva e piena di iniziative dove c'è da assumersi dei rischi. Questa parte della mente cerca l'appagamento e le possibilità. Lo scopo della mente positiva è quello di incoraggiare l'ottimismo, l'eccitazione e l'entusiasmo. Quando non è in equilibrio, vivi in uno stato d'animo di piacere i cui sintomi includono il non riuscire a pensare chiaramente, l'essere eccessivamente ottimisti e spingere tutto al limite, al fine di ottenere quello che vuoi. Se sei bloccato in questa mentalità eccessivamente espansiva, rimarrai prigioniero delle azioni tipo "compro a scatola chiusa" e non coglierai mai la profondità di ogni situazione. La coscienza non vive mai nello spazio di una mente troppo concentrata. E' facile lasciare che l'entusiasmo prenda il sopravvento, con l'aspettativa di un colpo di genio. Più riesci a sincronizzare la tua proiezione e il tuo lavoro con prospettiva, tanto più sarai in grado di guidare la passione verso lo scopo.

"Nobile come un Re", è il mantra della mente neutrale. È l'unicità dell'anima valutante e riflettente. Lo scopo della mente neutrale è quello di pesare le informazioni delle altre due menti e di prendere una decisione consapevole. La mente neutra è impersonalmente personale e vede le cose per quello che realmente sono. Esistere nello stato di mente neutra, è vedere oltre la superficie in modo da poter rispondere aldilà degli aspetti positivi e negativi. Si tratta di essere contemporaneamente nelle tue attività ma non esserne preso. La mente neutra reagisce sulla base del soddisfare te e il tuo destino, vedendo gli effetti a breve termine e a lungo termine delle tue azioni.

Con questo in mente, (scusa il gioco di parole) ... perché è importante per uno yogi sviluppare una mente neutrale ? Senza dubbio è perché questo stato mentale permette di valutare gli input della mente positiva e negativa e di accedere alla tua Anima. Questo è ciò che rende la mente neutra una mentalità "vincente-vincente". Come uno yogi, è essenziale ascoltare e agire dalla voce della tua Anima. La mente neutra è quello che ti ci porta e la strada ad una mente neutra è attraverso la meditazione. Lascia che la tua mente neutra sia la tua guida per integrare le tue esperienze e trovare un significato in loro. Più mentalmente neutro diventi, più sei vicino ad essere te e ad autenticamente entrare nel tuo corpo, nella tua mente e nel tuo spirito.

Nel lungo periodo, la comprensione della natura e delle sfide della mente è la chiave per aprire lo spazio dentro di te, per vivere dalla tua Anima. Nel suo libro "The Mind", Yogi Bhajan dice, "Tu sei qui per essere te, e la tua mente è il tuo migliore servo". Il gioco vero è quello di fare in modo che la tua mente ti segua. Se puoi cambiare la tua mente, puoi cambiare la tua vita.

Fonte: Sharlene Starr; Traduzione di Onkar Singh Roberto
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