Meditazione per la Prosperità


Vediamo cosa possiamo fare stasera per eccitare il nostro centro di coraggio, il nostro superconscio. La parola superconscio, che non si può trovare nel dizionario, è una parola che sarà utilizzata dopo mille anni. Inconscio, subconscio e una bella cosa che si chiama superconscio. Come possiamo sviluppare questo ? E' una combinazione di intelligenza, coscienza e coraggio. (Yogi Bhajan) (Per un'ampia raccolta di pubblicazioni sul Kundalini Yoga acquistabili online clicca qui)


Postura:
Siedi in posizione facile con la spina dorsale dritta. Porta le mani in alto e poggia i gomiti sulla cassa toracica. Unisci il dito indice e il medio, piega il pollice sopra l'anulare e il mignolo.

Movimento e mantra:
Con il palmo delle mani rivolto in avanti e lontano dal corpo, canta Har e ruota le mani di 90 gradi, portandole una di fronte all'altra. Canta Har e gira le mani lontano dal corpo di nuovo. Continua a ripetere questo movimento ad un ritmo costante, cantando Har, Har, Har, Har.

Occhi:
Gli occhi sono chiusi al 90% e focalizzati sulla punta del naso.

Tempo:
Continua ad un ritmo costante per 11 minuti.

Per terminare:
Inspira profondamente, trattieni e strizza te stesso. Strizzati per portare te stesso nella qualità di essere zero (shuniya) in tutte le circostanze. Immagina di essere solo una linea centrale, con le due parti del corpo spremute nella linea centrale per la lunghezza e la larghezza della sola colonna vertebrale. Espira. Inspira profondamente di nuovo, espira. Inspira profondamente ancora, trattieni e riduci il corpo con l'auto-ipnosi, alla forza della lunghezza e della larghezza della colonna vertebrale. Espira. Inspira profondamente di nuovo, trattieni. L'auto-ipnosi è una cosa molto potente. Espira. Inspira profondamente e rilascia il respiro. Inspira profondamente e rilascia. Infine, inspira profondamente a piena forza e trattieni come se fossi solo un bastone largo 5 centimetri e lungo quanto la colonna vertebrale. Espira e rilassati.


Mantra: Har Har Har Har

Tratto da Dasvandh - Traduzione di Onkar Singh Roberto
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Mangiare carne fa male alla salute ?



Lasciando da parte per un momento lo Yoga e la sua filosofia, vediamo cosa dice l'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (Airc) in merito all'alimentazione carnivora (per un'ampia raccolta di libri sull'alimentazione naturale clicca qui):


Le proteine di origine animale fanno male alla salute ?
Dipende. Un consumo eccessivo di alimenti di origine animale, soprattutto di carni rosse lavorate, aumenta il rischio di alcuni tumori. Non ci sono invece prove convincenti che un loro modesto consumo abbia effetti negativi sulla salute.

In breve:
Le proteine animali sono costituite dalle stesse molecole chimiche di quelle vegetali, gli amminoacidi.

La loro pericolosità per la salute, se consumate in eccesso, risiede principalmente nel modo con cui interagiscono con l'organismo. Per esempio, la lavorazione delle carni per la loro conservazione e le modalità di cottura modificano le molecole presenti, rendendole potenzialmente pericolose per la salute.

I cibi di origine animale contengono, oltre alle proteine, anche molte altre sostanze tra cui i grassi saturi e il ferro del gruppo eme. In dosi eccessive essi stimolano l'aumento di colesterolo, i livelli di insulina nel sangue e l'infiammazione del tratto intestinale, aumentando il rischio di certe patologie, tra cui i tumori, in particolare quelli del colon-retto.

Un consumo modesto di proteine animali non è pericoloso per la salute umana. Di contro, un eccessivo consumo di carni rosse o lavorate è associato a un maggior rischio di sviluppare diabete, malattie cardiovascolari e tumori.

Quali patologie sono associate a un eccessivo consumo di carne e proteine animali ?
Nessuna patologia è causata soltanto dal consumo di carne, e non vi è una relazione di causa ed effetto diretta e assoluta tra consumo di proteine animali e lo sviluppo di una data malattia. Tuttavia i ricercatori e i nutrizionisti ormai concordano sul fatto che gli individui che seguono diete ricche di proteine animali, soprattutto carni rosse, hanno un maggior rischio di sviluppare patologie come diabete, infarto e problemi cardiovascolari, obesità e cancro. Tra i tumori, il rischio aumenta soprattutto per quelli dell'apparato gastro-intestinale, come il cancro al colon-retto, all'esofago e allo stomaco, ma anche i tumori "ormone-dipendenti" come quello al seno, alla prostata e all'endometrio.

Cosa dicono gli studi ?
Dal punto di vista biochimico, tutte le proteine che costituiscono gli organismi viventi sono costruite nello stesso modo dall'assemblaggio di 20 "mattoncini ", gli amminoacidi, uguali in tutte le specie, sia animali sia vegetali.

Il "problema" delle proteine animali risiede nel modo con cui interagiscono col nostro organismo. La maggior parte di esse provengono dalla carne, e in particolare dalle carni rosse: manzo, maiale, agnello e capretto. Il colore rosso è dato dalla presenza nei tessuti di due proteine, strettamente imparentate fra loro: l'emoglobina e la mioglobina. Entrambe contengono una molecola, detta gruppo eme, con al centro un atomo di ferro. Il gruppo eme è la "trappola molecolare" per catturare le molecole di ossigeno, essenziali per la produzione di energia. Per questo ne vengono immagazzinate grandi quantità nei muscoli, e per questo la carne rossa è rossa. Diversi studi indicano però che il gruppo eme stimola, a livello dell'intestino, la produzione di alcune sostanze cancerogene e induce infiammazione delle pareti intestinali. Un'infiammazione prolungata nel tempo dovuta a massiccia ingestione di carne rossa aumenta le probabilità di sviluppare tumori al colon-retto, che nei paesi industrializzati, dove il consumo di carni rosse è molto diffuso, è il terzo tumore più frequente e la terza causa di morte per malattie oncologiche. L'American Institute for Cancer Research e il World Cancer Resaerch Fund, infatti, hanno dichiarato che esistono ormai prove convincenti di una relazione chiara tra eccessivo consumo di carne rossa e aumento del rischio di cancro al colon-retto.

La carne rossa, inoltre, oltre alle proteine, contiene anche grassi saturi e varie altre molecole; queste causano aumento del colesterolo e dei livelli di insulina nel sangue, entrambe condizioni che predispongono a problemi cardiovascolari e diabete. Un altro studio ha dimostrato che la carnitina, una molecola abbondante nella carne, stimola la microflora batterica presente naturalmente nel nostro intestino a produrre alcune sostanze che possono favorire la formazione di placche aterosclerotiche.
Nel 2013 sono stati pubblicati i risultati di uno studio di ampio respiro: il Progetto EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition), promosso dall'Unione europea e dell'International Agency for Research on Cancer (IARC) che fa capo all'Organizzazione Mondiale della Sanità e cofinanziato anche da AIRC. Condotto su oltre mezzo milione di partecipanti provenienti da tutta Europa, lo studio ha confermato un'associazione positiva tra consumo di carni lavorate e morti premature per malattie cardiovascolari e per cancro, soprattutto al colon-retto e al seno. Lo studio EPIC ha però anche dimostrato, di contro, che un consumo di piccole quantità di carne rossa ha effetti benefici per la salute, fornendo importanti vitamine e nutrienti specifici.

La lavorazione della carne è dannosa ?
Sono considerate "lavorate" tutte le carni conservate mediante affumicatura, salatura, essicazione o aggiunta di conservanti chimici. Un classico esempio di carni lavorate sono i salumi, come il prosciutto cotto o il salame. Diversi studi hanno mostrato come i processi di lavorazione e conservazioni aumentano la capacità delle carni di danneggiare la salute umana. Una grande metanalisi pubblicata nel 2010 dall'Harvard School for Public Health ha rilevato un aumento di rischio di infarto e diabete in chi consuma carne rossa lavorata, come bacon e salsicce, ma non in chi consumava carne rossa fresca (mentre per quel che riguarda il cancro, il rischio esiste anche per i forti consumatori di carne fresca). I meccanismi molecolari non sono ancora del tutto chiari ma è probabile che la differente quantità di sale e conservanti contribuisca a modulare il rischio tra carne rossa lavorata e non lavorata. Anche il già citato studio EPIC ha fornito prove in questa direzione: il rischio di morire prematuramente di cancro o malattie cardiovascolari aumenta all'aumentare della quantità di carne lavorata consumata. Le morti premature potrebbero essere ridotte del 3% ogni anno se la persone consumassero non più di 20 grammi di carne lavorata al giorno.

Cosa succede quando si cuoce la carne ?
La cottura della carne alla griglia o in padella ha molti vantaggi; le alte temperature "sterilizzano" la carne diminuendo il pericolo di contaminazioni da microorganismi e causano cambiamenti nella struttura chimica delle proteine aumentandone la digeribilità e il potenziale nutritivo. Tuttavia nel processo si formano anche sostanze, come le ammine eterocicliche, potenzialmente tossiche e cancerogene. Queste abbondano per esempio all'interno della classica "crosta bruciacchiata" della carne. Nel 2011 uno studio pubblicato sul British Journal of Cancer e condotto su 17.000 partecipanti ha rilevato una frequenza maggiore di cancro al colon rispettivamente del 56% e del 59% in chi consumava la carne più grigliata o più cotta. È sempre meglio evitare una cottura eccessiva, rimuovere le parti nere e prediligere altre forme di cottura più sane come quella al vapore.

Ha senso diventare vegetariani ?
Moltissimi studi negli ultimi anni hanno messo in luce i benefici generali sulla salute di diete vegetariane, a patto che siano rigorosamente controllate per garantire un completo apporto nutrizionale, rispetto a stili di alimentazione ricchi di carne e cibi di origine animale.

Tuttavia non sono ancora presenti studi che indichino una relazione convincente tra rischio di malattie e modesto consumo di proteine animali; anzi, in certi casi un apporto molto limitato di proteine animali ha effetti benefici, perché fornisce importanti micronutrienti.

Quali sono le dosi massime consigliate per un consumo salutare ?
Chi non desidera eliminare del tutto la carne, dovrebbe consumare carne rossa solo occasionalmente; il World Cancer Research Fund raccomanda non più di 300 grammi a settimana, mentre suggerisce di consumare almeno cinque porzioni di frutta e verdura per un totale di almeno 400 grammi al giorno. L'Harvard School of Medicine restringe il limite di consumo di carni rosse a porzioni non superiori a 80 grammi, al massimo due volte a settimana.

In conclusione
Le proteine animali di per sé non sono tossiche e se consumate in modeste quantità non destano preoccupazioni per la salute umana. Tuttavia, una gran mole di studi condotti nel tempo ha dimostrato che un consumo abbondante di cibi di origine animale, in particolare la carne rossa, soprattutto se lavorata e cotta ad alte temperature, aumenta il rischio per molte malattie, prime fra tutti il cancro al colon-retto. È bene quindi limitare il consumo di proteine animali e sostituire la carne rossa, ogniqualvolta possibile, con pollo o pesce, o meglio ancora con proteine vegetali come i legumi e la soia. Infine, vanno fortemente limitate, se non evitate, le carni lavorate come i salumi e quelle molto cotte e abbrustolite.

Fonte: www.airc.it
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Che legame c'è tra le Pietre e i Chakra ?


A seconda del colore, le pietre possono essere associate ai Chakra, dato che ognuno di essi ha un proprio colore. Legando ad ogni Chakra una pietra del rispettivo colore, riusciamo a bilanciarlo, immettendo o togliendo energia a seconda delle necessità. (per un'ampia selezione di libri sui Chakra acquistabili online clicca qui)


La Terra è una realtà vivente e tutto ciò che ne fa parte è dotato di vita propria. Le pietre costituiscono il materiale originario della Terra e contengono la conoscenza dell’Universo, una conoscenza antica, depositata in esse da milioni di anni, che attrae da sempre l’uomo.

Fin dall’antichità, sia nella cultura orientale che in quella occidentale, sono state attribuite proprietà curative ai cristalli ed alle pietre preziose e non. Basta pensare agli Assiri, ai Caldei e agli Egizi, che parlavano di corrispondenze tra pietre e segni zodiacali; così come i Faraoni e gli Imperatori Romani che si facevano consigliare dagli astrologi per indossare le pietre propizie alle situazioni.

Anche per la cultura indiana e per il Kundalini Yoga, ogni pietra possiede una particolare energia che aiuta chi la indossa ad ampliare alcuni aspetti della propria consapevolezza. E ad influenzare positivamente gli organi interni dell'essere umano.

A seconda del colore, le pietre possono essere associate ai Chakra, dato che ognuno di essi ha un proprio colore. Legando ad ogni Chakra una pietra del rispettivo colore, riusciamo a bilanciarlo, immettendo o togliendo energia a seconda delle necessità.

Vediamo ora qualche esempio del legame Pietra/Chakra:

L’Agata è un minerale che fa parte della famiglia dei quarzi, nelle varietà di colore nero, marrone o rosso cupo, ed è associata al Primo Chakra. Nell'antichità, gli Indiani, i Nepalesi e i Tibetani, la consideravano una pietra protettiva e portafortuna, non solo per la persona ma anche per gli ambienti. Tale significato ha mantenuto anche oggi; protegge dalle negatività, favorisce il sonno, il rilassamento e la tranquillità. Promuove l’introspezione, la stabilità e il realismo, la concentrazione. Contribuisce a distendersi dall’ansia ed evita la dispersività. A livello fisico protegge l’organismo e favorisce la rigenerazione e la crescita; per questo in gravidanza protegge il bambino e lo aiuta a crescere. Stimola il sistema immunitario, protegge gli occhi e l’apparato gastrointestinale.

Il Quarzo Citrino è un minerale fa parte della famiglia dei quarzi ed il suo colore giallo è dovuto alla presenza di tracce di ossido di ferro. E' associato al Terzo Chakra. Gli antichi credevano che il Quarzo Citrino fosse la materializzazione del Sole e gli attribuivano grandi poteri. Nel Medioevo era usato come amuleto per attrarre ricchezza e fortuna negli affari e nel lavoro. Promuove il senso della propria individualità, infonde sicurezza, coraggio di vivere e autostima. Rende dinamici, solari, estroversi e aiuta nel cambiamento per la realizzazione di sé stessi. Emana calore e conforto, rafforza l'Aura e agisce come una calamita, attraendo verso chi lo porta, il meglio sul piano materiale e il più nobile sul piano spirituale. A livello fisico stimola la digestione e sollecita il metabolismo favorendo l’attività dello stomaco, della milza e del pancreas. Rafforza il sistema nervoso e immunitario.

Il Cristallo di Rocca o Quarzo Ialino è il cristallo più diffuso sulla Terra ed è un ossido che fa parte della famiglia dei quarzi. Il nome deriva dal greco chrystallos che significa “ghiaccio chiaro”. Infatti, gli antichi greci credevano che fosse ghiaccio solidificato e per la sua connessione con l’acqua veniva usato in rituali magici per far piovere. Presso tutte le culture è sempre stato considerato un minerale dai poteri magici e terapeutici, a cui si ricorreva per scacciare demoni e malattie e per infondere forza ed energia. Sin dal Medioevo, si pensava che le sfere di questo materiale avessero proprietà ipnotiche e divinatorie ed erano usate per predire il futuro. E’ una pietra che si associa, per la sua purezza, al Settimo Chakra ma in verità è efficace per ogni Chakra. Tanto è vero che, se strofinata sul corpo in senso orario salendo dal Primo al Settimo Chakra, serve per riequilibrarli tutti. Canalizza l’energia spirituale e fa vibrare in tutto il nostro essere la purezza della luce bianca. Così che la nostra Aura possa modificare e trasformare i punti in cui sono presenti toni cupi, in vibrazioni brillanti e sottili, avviando un processo di guarigione totale. E’ un potente conduttore di energia, che illumina chi lo possiede. Sul piano fisico ridona calore ed elasticità alle zone fredde e rigide e rivitalizza le zone insensibili. Riequilibra le funzioni celebrali, rafforza il sistema nervoso e stimola le ghiandole. Aiuta la concentrazione, calma la mente, attenua gli stati febbrili, i dolori e la nausea. Infonde un sonno profondo e aiuta la comprensione del passato, del presente e del futuro.

Anantkar Kaur
Insegnante di Kundalini Yoga
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La transizione dall'Era dei Pesci a quella dell'Acquario


Come la tecnologia del Kundalini Yoga può aiutare l’umanità ad affrontare le sfide della transizione dell’Era dei Pesci all'Era dell’Acquario ?


Ciò che è stato nel periodo di transizione delle due Ere, da quella dei Pesci a quella dell’Acquario, non ha lasciato dubbi sul risultato: un cambiamento netto e non graduale, sotto tutti i punti di vista, nell'esistenza umana.

La tecnologia è stata di supporto, ha sostenuto in ogni ambito il cambiamento e quello che è avvenuto è stato un ribaltamento dei vecchi valori, uno smascheramento totale delle personalità e l’inizio di un nuovo cammino che non lascia adito a finzioni, menzogne, sotterfugi, corruzione, falsità !

Sono cadute tutte le maschere e l’uomo si è trovato scoperto di fronte ai propri limiti, depravazioni, menzogne e debolezze mentali. L’azione dell’uomo, dice Yogi Bhajan, è stata così abietta che nemmeno i registri akashici l’hanno registrata. Là dove ogni respiro viene registrato e archiviato non c’è stato spazio per ciò che l’uomo ha pensato, detto e fatto. L’uomo si è trovato nel vuoto più completo, senza che i pilastri della finzione abbiano potuto agire come da sempre hanno fatto: nascondendo, mentendo e continuando a mentire. Omicidi e suicidi non hanno avuto eguali nella storia. La donna è stata sfruttata oltre ogni limite, depravata della propria funzione di generatrice di vita; si è vista mercanteggiata, oltraggiata, violentata, controllata, spiata, sfruttata, prostituita, … massacrata.

L’identità si è persa nei meandri di una mente deviata, dove la rincorsa al riconoscimento, al bisogno infinito di sentirsi amata, l’ha portata a distruggersi, ad uccidersi e a perdere ogni contatto con il suo più elevato Sé. Ha attratto gli uomini peggiori che nel loro superlativo egocentrismo e visione distorta e malata di ella, l’hanno resa carne da macello, un burattino, un oggetto.

Il Kundalini Yoga è stato e sarà ancora per diversi anni a venire la tecnica che ci sosterrà in questo caos, riportandoci ai valori di umanità, cura di sé stessi e guarigione sotto tutti i punti di vista. Non sarà un’alternativa alla medicina allopatica ma sicuramente giocherà un ruolo importante nel riportare l’esistenza umana a sé stessa. Come abbiamo fatto a non capirlo ? Come abbiamo potuto pensare di risolvere i nostri problemi proiettandoli all'esterno senza vederli nel corpo, nella mente e nel dolore di un’anima così lontana ? Il Kundalini Yoga è veloce e i benefici si sentono subito a livello sia fisico che mentale, porta vitalità, creatività, gioia, voglia di vivere, pace. E’ e deve essere un impegno giornaliero che prendiamo con noi stessi, per riequilibrare il sistema nervoso così compromesso dalle sfide del momento e dal bombardamento chimico degli alimenti e di medicinali con più contro indicazioni che benefici, per attivare il sistema endocrino e quello che linfatico, che come una sentinella ci protegge e guarisce dagli attacchi al nostro organismo.

Nella pratica del Kundalini Yoga si vive una dimensione umana straordinaria di autoascolto e impegno estremamente personale, rivolto a noi stessi per un vivere collettivo e universale fatto di pace e gioia.

Essere per essere sarà il nuovo motto, il motto dell’Era dell’Acquario: essere felici per vedere felicità intorno a sé; essere appagati per osservare appagamento nella propria vita; essere grati sempre per vivere nella gratitudine. Ci aiuterà ad avere una mente coscientemente cosciente, dove ogni pensiero, parola ed azione creeranno una conseguenza costruttiva e non distruttiva. Ci aiuterà a vivere un presente totalmente responsabile di quello che sarà. Ci sosterrà nella comunicazione, nell'agire attimo dopo attimo. Ci porterà ad osservarci sempre, senza farci inciampare e cedere alle debolezze che verranno guarite. Come ? Con l’energia che abbiamo dentro di noi, l’energia kundalini.

Noi siamo nati puri e la nostra anima è pura !

La pratica risveglierà quel potenziale umano sotterrato da anni di miserie. Riconosceremo la nostra purezza, la purezza dell’anima che a guisa di condottiero seguiremo con le redini della mente, sotto controllo, esercitata, domata… a servizio. E=mc2 che in tempi non tanto remoti ha cambiato la rotta alla scienza diventerà per l’uomo e la donna comuni: E energia = mente coscientemente cosciente.

Si svilupperà il Self Sensory System, un sistema di auto percezione in una esistenza vissuta con mente meditativa che fluisce in ciò che è, nella realtà di un potenziale creativo da liberare, amare ogni giorno e in ogni giorno diverso, nuovo, … da scoprire !

I gradini che portano alla felicità, indicatici dal Maestro Yogi Bhajan, sono: IMPEGNO, per sé stessi nel sostenerci nel servizio agli altri ! CARATTERE, per osservarci fluire nel nostro immenso essere, equilibrando quell'energia che ci donerà: DIGNITA’, fiducia per noi stessi, autostima e stima dagli altri ! DIVINITA’, in un cammino senza giudizi, intoppi, controlli. Si fideranno di voi, punto e basta. GRAZIA, in un esistenza pura, autentica senza intrighi, senza piani nascosti senza interferenze, per poter vivere nel: SACRIFICIO, sopportare il dolore e vederlo come un dono che ci metterà alla prova ma che donerà FELICITA’!

Yoga Kundalini, lo yoga dell’essere sano, felice e santo come s’intende di promuovere l’organizzazione 3HO che mette a disposizione materiale, consigli, aiuto con un blog che tocca ogni angolo della terra e che … non lascia mai soli.

Yoga Kundalini entra come un filo che arriva dall’infinito e s’infila nella nostra carne per plasmare ogni momento della giornata, influenzando ogni gesto, ogni azione da quando ci svegliamo a quando torniamo a dormire. Uno stile di vita che nulla ha a che fare con l’attività sportiva limitata al fisico, ma che ci segue passo passo in ogni ambito della nostra esistenza terrena: dormire, mangiare, comunicare, pregare, lavorare … vivere!

Velocità, informazione e Verità caratterizzeranno la nuova Era, influenzata da Uranio. La comunicazione con le generazioni future sarà sempre più difficile. Si rivivrà il blue gap, il vuoto depresso; il salto generazionale porterà confusione e incomunicabilità (già vissuta circa 1000 anni addietro). A questo proposito la meditazione che porta il nome della problematica, del “blue gap”, aiuterà a colmare il divario che non ci consente una reciproca comunicazione con i nostri figli, amici e parenti.

Insomma, grazie a Yogi Bhajan, abbiamo a nostra disposizione una scienza esatta che ci porta alla conoscenza del nostro potenziale creativo, che ci mette in contatto con il nostro Sé infinito in un cammino finito, da uomini e donne impegnati a vivere una vita di affetti, lavoro e spiritualità, intesa come ritorno cosciente alla nostra vera essenza, gioia, pace, libertà, amore e Verità.

Prabhunam Kaur Sara
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Tecnica di Kundalini Yoga per le Vene Varicose


In piedi. Poggia le mani sulla parte posteriore delle cosce e inclina all'indietro il tronco (3a). Siedi in posizione facile (3b), poi immediatamente alzati in piedi e inclina di nuovo il tronco all'indietro. Continua, il più rapidamente possibile, per 2 minuti. (Per un'ampia raccolta di pubblicazioni sul Kundalini Yoga acquistabili online clicca qui)


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Tecnica di Kundalini Yoga per la Sciatica


Distenditi sulla schiena. Solleva le gambe e il tronco corpo verso l'alto, sostenendolo con le mani sulla zona lombare e scaricando il peso sulle spalle ma non sul collo. Cerca di allineare verticalmente tutto il corpo, magari poggiando il sedere su una parete. Allarga le gambe fino alla massima ampiezza e pratica il Respiro di Fuoco per 2 minuti. Al termine, inspira profondamente, poi espirando esci delicatamente dalla posizione. (Per un'ampia raccolta di pubblicazioni sul Kundalini Yoga acquistabili online clicca qui)

Tratto da Yoga for Health and Healing; Traduzione di Onkar Singh Roberto

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Quale è il significato della Notte più lunga e del Giorno più corto, cioè del Solstizio d'Inverno


Il termine solstizio viene dal latino solstitium, che significa letteralmente “sole fermo”. Se ci troviamo nell'emisfero nord della terra, nei giorni che vanno dal 22 al 24 dicembre possiamo infatti osservare come il sole sembri fermarsi in cielo, fenomeno tanto più evidente quanto più ci si avvicina all'equatore.


In termini astronomici, in quel periodo il sole inverte il proprio moto nel senso della “declinazione”, cioè raggiunge il punto di massima distanza dal piano equatoriale. Il buio della notte raggiunge la massima estensione e la luce del giorno la minima. Si verificano cioè la notte più lunga e il giorno più corto dell’anno.

Subito dopo il solstizio, la luce del giorno torna gradatamente ad aumentare e il buio della notte a ridursi fino al solstizio d’estate, in giugno, quando avremo il giorno più lungo dell’anno e la notte più corta. Il sole, quindi, nel solstizio d’inverno giunge nella sua fase più debole quanto a luce e calore, pare precipitare nell’oscurità, ma poi ritorna vitale e “invincibile” sulle stesse tenebre. E proprio il 25 dicembre sembra rinascere, ha cioè un nuovo “Natale”.

Questa interpretazione “astronomica” può spiegare perché il 25 dicembre sia una data celebrativa presente in culture e paesi distanti tra loro. Pochi sanno infatti che, intorno alla data del 25 Dicembre, quasi tutti i popoli hanno sempre celebrato la nascita dei loro esseri divini: in Egitto si festeggiava la nascita del dio Horus, che mosaici ed affreschi raffigurano in braccio a Iside, ricordando da vicino l’iconografia cristiana della Madonna col bambino. Nel giorno corrispondente al 25 dicembre odierno, nel 3000 a.C. circa, veniva festeggiato il dio Sole babilonese Shamash. Successivamente comparve poi in Babilonia il culto della dea Ishtar e di suo figlio Tammuz, che veniva considerato l’incarnazione del Sole. Allo stesso modo di Iside, anche Ishtar veniva rappresentata con il suo bambino tra le braccia e attorno alla testa di Tammuz si rappresentava un’aureola di 12 stelle. È interessante aggiungere che anche in questo culto il dio Tammuz muore per risorgere dopo tre giorni. Sempre nei giorni del solstizio d’inverno, nell’antica Grecia si svolgeva in onore di Dioniso una festa rituale chiamata Lenaea; nel Messico pre-colombiano nascevano il dio Quetzalcoath e l’azteco Huitzilopochtli; Bacab (il dio Sole messo al mondo dalla vergine Chiribirias) nello Yucatan; il dio Freyr, figlio di Odino e di Freya, era invece festeggiato dalle genti del Nord; Zaratustra in Azerbaigian; Buddha, in Oriente; Krishna, in India; Scing-Shin in Cina, mentre in Persia si celebrava il dio guerriero Mithra, anch’esso partorito da una vergine e soprannominato “il Salvatore”.

Le origini di tale coincidenza vanno ricercate in ciò che è “principio” della vita sulla terra e che “dal principio” è stato oggetto di culto e di venerazione: il sole. I popoli antichi si sentivano infatti intimamente legati al “ciclo della natura” poiché da questo dipendeva la loro stessa sopravvivenza. L’uomo antico si sentiva parte di quella natura, ma in posizione di debolezza, il mondo appariva lui come un luogo dominato da forze potenti e indecifrabili. Per questo, attraverso il rito, cercava di guadagnarsi la benevolenza di questa o quella forza.

Al centro di questo ciclo c’era l’astro che scandiva il ritmo della giornata, la “stella del mattino” che determinava i ritmi della fruttificazione e che condizionava tutta la vita dell’uomo. Per quest’ultimo, temere che il sole non sorgesse più e vederlo perdere forza, riducendo sempre più il suo corso nel cielo durante inverno, era un’esperienza tragica che minacciava la sua stessa vita. Perciò, doveva essere esorcizzata con riti che avessero lo scopo di evitare che il sole non si innalzasse più o di aiutarlo nel momento di minor forza. È proprio partendo da questa considerazione che possiamo individuare le origini dei rituali e delle feste collegate al solstizio d’inverno.

A questo importante momento di passaggio, quando il Sole, dopo essere arrivato al punto più basso del suo percorso stagionale, torna ad allungare le giornate, gli antichi Romani associarono la festa Dies Natalis Solis Invicti, il giorno del Natale del Sole Invitto, del Sole cioè che tornava a illuminare le giornate e scaldare il suolo. Tale festività segnava la fine del ciclo negativo del Sole e l’inizio di un nuovo periodo stagionale. Il nostro odierno Capodanno, che cade molto prossimo al Solstizio, origina appunto da questa festa. Ma non solo; anche il Santo Natale deve la collocazione della sua data proprio a questa ricorrenza.

Molti sono i simboli che testimoniano tale sovrapposizione, tra essi l’usanza del vischio, pianta sacra del Solstizio d’Inverno, e simbolo della vita. Il vischio, sacro ai druidi, era considerata una pianta discesa dal cielo, figlia del fulmine, e quindi emanazione divina. Tali simbologie solstiziali sono ancora oggi riscontrabili nelle tradizioni del Capodanno, momento in cui baciarsi sotto di esso è considerato un gesto propiziatorio di fortuna. Sempre presso i celti era anche in uso un rito in cui le donne attendevano, immerse nell’oscurità, l’arrivo della luce-candela portata dagli uomini con cui veniva acceso il fuoco, per poi festeggiare tutti insieme alla luce da esso emanata. Tutt’oggi, tra Natale e Capodanno è ancora un proliferare di falò che, accesi quasi in ogni piazza, attirano un folto gruppo di persone che si riuniscono intorno ad essi per festeggiare assieme. Questo è infatti il momento in cui, quando la notte diviene padrona e il buio totale, è necessario mantenere accesa la fiamma della Fede, che al mattino, con l’alba, diverrà trionfante.

Sono origini molto antiche, anche quelle che collocano il famoso abete nelle feste del Solstizio d’inverno, ovvero il Natale: i popoli germanici, lo usavano nei loro riti pagani, per festeggiare il passaggio dall’autunno all’inverno. In seguito era usanza bruciarlo nella stufa, in un particolare rito, in modo che il fuoco propiziasse il ritorno del sole. Fu scelto l’abete perché è un albero sempre verde, che porta speranza nell’animo degli uomini visto che non muore mai, neppure nel periodo più freddo e difficile dell’anno. Era inoltre un simbolo fallico, di fertilità ed abbondanza, associato alle divinità maschili di forza e vitalità. Ecco che addobbarlo, prendeva quindi i connotati di un piccolo rito casalingo che portava fortuna ed abbondanza alla famiglia e il Solstizio d’inverno, è il momento in cui la divinità maschile muore, per poi rinascere in primavera.

Questo ciclo di morte-nascita, lo si ritrova in moltissime culture: oltre che nella tradizione cristiana, è presente in Egitto, con la morte di Osiride e nel mito di Adone, che si evirò proprio sotto ad un pino. Addobbare l’albero di Natale con le luci, accendendolo di mille riflessi, ricorda quindi il rituale del grande falò dell’abete, che spesso si prolungava fino all’attuale festa della Befana. In alcune popolazioni europee, con il fuoco dell’abete, si bruciava simbolicamente le negatività del passato, e le streghe leggevano nel fuoco i presagi per il futuro.

Tanta fu la forza che assunse questo particolare momento dell’anno che da tutti gli antichi popoli è stato invariabilmente atteso e magnificato: i Gallo-Celti lo denominarono “Alban Arthuan” (“rinascita del dio Sole”); i Germani, “Yulè” (la “ruota dell’anno”); gli Scandinavi “Jul” (“ruota solare”); i Finnici “July” (“tempesta di neve”); i Lapponi “Juvla”; i Russi “Karatciun” (il “giorno più corto”)”. Una festa di morte, trasformazione e rinascita, il cui senso universale è meravigliosamente esplicato in questo mito: Yule è il momento in cui il Re Oscuro, il Vecchio Sole, muore e si trasforma nel Sole Bambino che rinasce dall’utero della Dea. All’alba la Grande Madre Terra dà alla luce il Sole Dio. La Dea è la vita dentro la morte, perché anche se ora è regina del gelo e dell’oscurità, mette al mondo il Figlio della Promessa, il Sole suo amante, che la rifeconderà riportando calore e luce al suo regno. Anche se i più freddi giorni dell’inverno ancora devono venire, sappiamo che con la rinascita del sole la primavera ritornerà.

(Tratto da leonardo.it)
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Mantra Iniziale e Finale nel Kundalini Yoga


Ogni qualvolta si pratica il Kundalini Yoga insegnato da Yogi Bhajan, è indispensabile cominciare con la recitazione del Mantra Iniziale e terminare col Mantra Finale (per acquistare online i Mantra del Kundalini Yoga clicca qui):


Il Mantra Iniziale è "Ong Namo Guru Dev Namo", ripetuto 3 volte, che tradotto significa "Io mi inchino all'infinita coscienza che è dentro di me. Segue poi, "Aad Gureh Nameh Jugad Gureh Nameh Sat Gureh Nameh Siri Guru Dev-eh Nameh", ripetuto 3 volte, che tradotto significa "Io mi inchino al Guru originario, al Guru di ogni epoca, al vero Guru, al grande Guru dall'energia trasparente".

Il Mantra Finale è "May the long time sun shine upon you, all love surround you and the pure light within you guide your way on", che tradotto significa "Che il sole ti illumini sempre, l’amore ti circondi e la pura luce dentro di te guidi il tuo cammino". Segue poi la recitazione di "Sat Nam", (ripetuto 3 volte), che tradotto significa "Verità è il mio Nome, la mia identità".
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Serie di Kundalini Yoga per la Donna


Occorrono 45 minuti per completare questo Kriya, se praticato per i tempi prescritti. E' un Kriya progettato per mantenere la colonna vertebrale, gli organi e il sistema nervoso, forti e sani. Lavora sulla salute degli organi genitali femminili, soprattutto nell'alleviare la tensione alle ovaie. Se praticato tutti i giorni, può dare bellezza, splendore e grazia. (Per un'ampia raccolta di pubblicazioni sul Kundalini Yoga acquistabili online clicca qui)


Per praticare è indispensabile usare sempre il Mantra Inziale e Finale

1. Posizione Roccia. Siedi sui talloni, palmi sulle cosce oppure mani rilassate in grembo, spina dorsale dritta. Rilassati meditando in questa posizione. 3 minuti.

2. Allungamento del Nervo della Vita. Questo esercizio può essere fatto in 3 modi: a) Siedi sul tallone destro, gamba sinistra estesa in avanti. Cambia lato. 3 minuti per lato. b) Stendi la gamba sinistra, la pianta del piede dx contro la coscia sx. Cambia lato. 3 minuti per lato. c) Stendi entrambe le gambe davanti. 3 minuti.

Afferra l'alluce con le dita. Inspira, allunga la colonna vertebrale. Espirando, piégati in avanti portando il petto alle cosce e il naso alle ginocchia. Evita di forzare con la testa. In tutte e 3 le varianti, usa la respirazione profonda.

3. Posizione del Cammello. Sollevati sulle ginocchia, cosce perpendicolari al pavimento. Inarca la schiena all'indietro, poggia le mani sui talloni. Lascia cadere la testa indietro, premi il bacino in avanti. Respirazione lunga e profonda. 3 minuti. Questo esercizio consente di aggiustare gli organi riproduttivi.

4. Verticale sulle Spalle. Dalla posizione supina, posiziona le mani sui fianchi, appena sotto la vita, e porta i fianchi e le gambe in posizione verticale, colonna vertebrale e gambe perpendicolari al suolo. Sostieni il peso del corpo sui gomiti e sulle spalle utilizzando le mani per sostenere la colonna vertebrale inferiore. Il mento è premuto sul torace. Lunga respirazione profonda. 3 minuti. Questa esercizio rilascia la pressione su tutti gli organi e stimola la ghiandola tiroidea.

5. Posizione dell'Arciere. Porta il piede destro in avanti in modo che i piedi siano a 50-80 cm di distanza tra loro. Le dita del piede destro puntano in avanti mentre il piede sinistro è posto ad un angolo di 45 gradi, con il tallone dietro e le dita del piede in avanti. La gamba sinistra rimane dritta e forte mentre il ginocchio destro si piega fino a quando la coscia è quasi parallela al terreno (non lasciare che il ginocchio vada oltre le dita del piede); ruota il coccige. Stringi le dita di entrambe le mani sui palmi, pollici tirati indietro. Come se stessi per scoccare una freccia con l'arco, solleva il braccio destro, esteso in avanti e parallelo al suolo, sopra il ginocchio destro. Il braccio sinistro è piegato al gomito, tirato indietro fino a quando il pugno è alla spalla sinistra. Applica la Contrazione del Collo, mento in dentro, petto in fuori. Senti l'allungamento sul petto. Gli occhi guardano al di là del pollice verso l'infinito. Pratica 5 minuti per lato.

6. Posizione Bambino. Siedi sui talloni. Porta la fronte a terra. Braccia rilassate lungo i fianchi con i palmi rivolti verso l'alto. 3 minuti.

7. Posizione dell'Arco. Sdraiati sullo stomaco. Prendi le caviglie e utilizza i muscoli della coscia per alzare la parte superiore del corpo da terra. Solleva le gambe da terra. Mentre il petto si alza, lascia che la testa segua. Mantieni la posizione, con la respirazione lunga e profonda. 3 minuti.

8. Posizione della Locusta. Sempre sullo stomaco, piedi uniti, con il mento a terra, posiziona i pugni sotto gli inguini, dove i fianchi e le cosce si uniscono. Solleva le gambe,e tienile accostate. Respirazione lunga e profonda. 3 minuti.

9. Posizione Mucca. Posizionati sulle mani e sulle ginocchia. Le mani sono distanziate della stessa larghezza delle spalle, con le dita rivolte in avanti, le ginocchia direttamente sotto i fianchi, e gli alluci accostati. Inspira e inclina il bacino in avanti, inarcando la schiena verso il basso, con la testa e il collo allungato indietro. Non stressare il collo. Apri il cuore e solleva il mento. Mantieni con con lunghi respiri profondi. 3 minuti.

10. Posizione Gatto. A partire dalla Posizione Mucca, inclina il bacino in senso opposto, inarcando la spina dorsale verso l'alto, premendo il mento nel petto, inarcando come un gatto arrabbiato. Mantieni con lunghi respiri profondi. 3 minuti.

11. Stretch Pose. Sdraiati sulla schiena con i piedi uniti, le dita dei piedi puntano in avanti. Appiattisci la parte bassa della schiena. Appoggia le mani sopra le cosce, puntandole verso i piedi. Solleva la testa, applicare la Contrazione del Collo e guarda le dita dei piedi. Solleva i piedi 15 cm. e inizia il Respiro di Fuoco per 3 minuti.

12. Posizione del Cadavere. Rilassati sulla schiena, palmi rivolti verso l'alto. 8-10 minuti.

Serie tratta da: "I am a woman: Essential Kriyas for women"; Traduzione di Onkar Singh Roberto
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Una magica versione del Mantra Rakhe Rakhanahaar


All'inizio del loro percorso di pratica, molti studenti trovano difficoltà a recitare questo mantra. Eppure, con il tempo e la devozione, esso comincia inspiegabilmente a fluire dalla bocca. Le sillabe si dispiegano in pace, e l'essere si abbandona al Sacro Suono.

(Per acquistare online i Mantra del Kundalini Yoga clicca qui)


Il mantra Rakhe Rakhanahaar deriva dalle parole di Guru Arjan, il 5° Guru Sikh, ed è usato per ottenere la protezione divina. E' parte dalla preghiera della sera Sikh (Rehiras), aggiunge energia al proprio essere e aiuta quando si è fisicamente deboli o in salute precaria. E' una canzone di vittoria che permette di essere guidati dalla mano aggraziata e misericordiosa di Dio. Elimina gli ostacoli alla realizzazione del proprio destino e aiuta contro le fluttuazioni della mente. Questo mantra è incluso nella Sadhana per l'Era dell'Acquario.

Testo del Mantra:
Rakhe rakhanahaar aap ubaaria-an
Gur ki peiree paa-i kaaj savaari-an
Hoaa aap da-iaal manaho na visaari-an
Saadh janaa kai sang bhavajal taari-an
Saakat nindak dusht khin maa-eh bidaari-an
Tis saahib kii teyk Naanak manai maa-eh
Jis simrat sukh ho-i sagalay dukh jaa-eh

Traduzione:
Tu che salvi, salvaci e proteggici. Elevaci e dacci l'eccellenza. Tu ci hai dato il tocco dei piedi di loto del Guru, e il nostro compito è fatto. Sei diventato misericordioso, gentile e compassionevole così la nostra mente non ti dimentica. In compagnia degli esseri santi tu ci proteggi da disgrazie, calamità, scandali e discredito. I senza Dio e i calunniatori tu condanni in eterno. Questo Grande Signore è la mia ancora. Nanak, tienilo bene a mente, meditando e ripetendo il Suo Nome tutta la felicità verrà e i dolori andranno via.


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Il Nome Spirituale ha un significato ed è un Mantra personale. Scrivilo per te e per chiunque.


Ricordarti il significato del tuo Nome Spirituale, aiuta a vivere nella coscienza più alta e a progredire verso la destinazione finale. (leggi qui per sapere cosa è il nome spirituale)

Scrivere qui il tuo nome, può essere d'aiuto per chi ancora non l'ha richiesto, può aiutare nella comprensione profonda di questo strumento di evoluzione del Sè.

Il mio nome spirituale è Onkar Singh, che significa "il Leone che vive in accordo con la Volontà di Dio nel Creato e che cammina con grazia e coraggio attraverso la sua vita". Per favore inserisci il tuo nome e il suo significato nei commenti sotto, grazie.
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Guarisci permettendo ciò che è


Ciò a cui resisti, persiste. Ogni volta che sei insoddisfatto con ciò che è, stai resistendo. Quando sei in resistenza, stai essenzialmente tenendo le cose a posto e non consenti che qualcosa di diverso emerga.


Sii presente. Sii in questo momento. Completamente fai questo e sarai in uno stato di accettazione pura con ciò che è. Una pace scenderà su di te. La gratitudine ti riempirà. La gioia seguirà.

Le circostanze ti sfidano. La mia sfida più grande è con il corpo fisico. A volte, quando sto vivendo dolore o fatica nel corpo, la mia mente va nella sua storia di eventi passati e di possibilità future, portandomi fuori dal momento presente. Le emozioni innescate dalle storie causano disarmonia all'interno.

Qualunque sia la causa, lasciare andare la disarmonia, lo stress o il dolore emotivo può sembrare difficile, ma se continuiamo a restare in questo momento presente e permettere quello che è, possiamo riposare in uno stato di Grazia dove l'infinito amore divino abbonda e tutte le cose sono possibili.

Se c'è un segreto per l'auto-trasformazione, è questo. Quando ti fermi a notare il momento presente e pienamente permetti che esista, allora ogni e qualsiasi resistenza scompare.

Ciò a cui resisti, persiste. Ogni volta che sei insoddisfatto con ciò che è, stai resistendo. Quando sei in resistenza, stai essenzialmente tenendo le cose a posto e non consenti che qualcosa di diverso emerga.

Così, respira profondamente. Nota quello che stai notando in questo momento e permettigli,  qualunque cosa sia, di essere. Quando lo fai (o lo sei), ciò è il come-quando-dove le cose cambiano e tu a fondo ti connetti con il "Tutto ciò che è". Tu crei e consenti i miracoli.

Immagina un mondo in cui tutti stiamo facendo, e siamo questo ogni giorno, anche se solo per pochi istanti. La realtà è che siamo tutti Uno. E ognuno di noi che fà ed è questo, influenza e aiuta tutti.

Quindi grazie per essere qui e per tutti i momenti di consapevolezza che esperisci. Mi aiutano. Ti aiutano. Aiutano l'intero pianeta. E il Divino, il Cielo e l'intero Universo nota tutto.

Infinito Amore, Gratitudine e benedizioni, nel Divino,
Dr. Sat Siri Kaur Khalsa

"L'intero universo è solo una persona. Non ci sono due persone. C'è un collegamento di un soffio di vita, che viene da me a te, a te, a te. E' tutto collegato con una cosa. Quando è scollegato, te ne sei andato. Siamo tutti un mala, un rosario, legato con un filo al soffio della vita" (Yogi Bhajan 19/4/92)
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Se salto un giorno dei miei 40 giorni di Sadhana, è necessario ricominciare daccapo ? Se sì, perché ?


Una praticante di Kundalini Yoga domanda: "Se salto un giorno dei miei 40 giorni di Sadhana, è necessario ricominciare daccapo ? Se sì, perché ? ". Risponde Sewa Singh Khalsa, Insegnante di Kundalini Yoga da 40 anni (Per un'ampia raccolta di pubblicazioni sul Kundalini Yoga acquistabili online clicca qui):


Cara Sorella nel Divino,
grazie mille per la tua richiesta penetrante. Essa ha un grande valore, in quanto parla al cuore di molte altre domande.

Come forse già sai, il concetto di fare un kriya o una meditazione per 40 giorni è una parte della tecnologia di trasformazione yogica che comprende anche le unità di 90, 120 e 1000 giorni. Praticare per ciascuna di queste unità di giorni ha il suo effetto unico sul corpo, sulla mente e  sullo spirito. (Per ulteriori informazioni consulta la pagina: http://satnamsatnam.blogspot.it/2015/08/sadhana.html)

Secondo l'antica tecnologia yogica, praticando ogni giorno per 40 giorni di fila, romperà tutte le abitudini negative che ti bloccano all'espansione possibile col metodo di yoga che hai scelto. La nostra comunità ha una vasta esperienza personale con l'efficacia di questo processo e ti incoraggio a parlare direttamente con le persone che sono state in grado di utilizzare queste conoscenze per produrre dei drammatici cambiamenti di vita positivi.

Yogi Bhajan, che così generosamente ha condiviso questa tecnologia, è stato in grado di comunicare magistralmente ad una vasta gamma di esperienze umane. Ha ispirato le persone a raggiungere la perfezione ma allo stesso tempo non ha incoraggiato il fanatismo. Per coloro che rispondevano meglio a "norme e regolamenti", con poche aree grigie, ha offerto norme e regolamenti con la forte chiarezza del "bianco e nero". Per coloro che richiedevano una profonda riflessione filosofica, ha offerto una profonda motivazione. Tuttavia, qualunque fosse la modalità o lo stile di comprensione richiesto, il suo insegnamento ci ha sempre indotto a potenziare la nostra coscienza e lo spirito verso l'unità con il Divino.

La risposta definitiva alla tua domanda .... è la tua risposta alla domanda. Quando prendi l'impegno con te stessa di avviare un processo di auto-elevazione e fai una scivolata, ti punisci e ignori lo sforzo fatto fino a quel punto, o perdoni l'errore e dai pieno credito alla purezza dell'intento e all'energia già spesa ? Sii chiara sul per chi e per cosa ti stai impegnando, e perché.

C'è una cosa magica che accade esattamente alla fine dei 40 giorni ? Cosa succede se inizi con 1 minuto di ritardo un giorno ? 10 secondi di ritardo ? Cosa succede se ti addormenti per qualche istante ? Ritieni che la magia scompaia ? Non c'è magia, questo è un processo umano con tutte le variazioni, ispirazioni e possibilità dell'esperienza umana.

Se sei il tipo di persona "norme e regolamenti" e rompi la regola dei 40 giorni, ma tieni il passo senza preoccupazioni, sensi di colpa o auto-critiche, forse l'auto-accettazione e la capacità di rilassarti completamente sono più preziose che se avessi fatto perfettamente la pratica. D'altra parte, se sei il tipo da riflessione filosofica e ricominci tutto da capo, forse il valore per la tua trasformazione sarebbe maggiore che se ti fossi convinto intellettualmente che era giusto andare avanti.

La questione di fondo è che questo è il tuo impegno, la tua vita, la tua valutazione, la tua scelta e la tua intuizione. Queste tecnologie sono per la nostra elevazione e trasformazione positiva. Quando ti relazioni con loro anche solo un po', la parte di te che è vasta, disponibile e aperta, è nutrita e risponderà in modi profondi, conosciuti e sconosciuti, per avvicinarsi alla completa unità con il Divino.

Ti incoraggio a utilizzare l'intuito per rispondere a questa domanda e ad esprimere gratitudine in anticipo per le benedizioni inestimabili che dona su di te. Per il solo fatto di aver considerato di sfidare te stessa con una Sadhana di 40 giorni, la natura ti ricompenserà in modi incredibilmente preziosi.

Grazie ancora per aver fatto lo sforzo di comunicare i tuoi pensieri così sinceramente.
Sat Nam, Sewa Singh Khalsa.

Fonte: 3HO; Traduzione di Onkar Singh Roberto

(Per un'ampia raccolta di pubblicazioni sul Kundalini Yoga acquistabili online clicca qui)

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Riso Basmati con Ceci e Spezie - Le Ricette Vegetariane di Anantkar Kaur


Ingredienti (acquistabili online qui) per 2 persone:



150 gr. di riso basmati; 200 gr. di ceci lessati; 1 cipolla di Tropea piccola e uno spicchio d’aglio; 2 cucchiaini di curry saporito; 1 cucchiaino di cardamomo in polvere; 1 cucchiaino di curcuma; Olio EVO; Sale q.b.


Esecuzione:

In una padella antiaderente ponete la cipolla di Tropea e l’aglio tagliati finemente, due giri di olio EVO e le spezie. Fate appassire la cipolla e l’aglio a fuoco medio, mescolando continuamente. Quando la cipolla sarà appassita, aggiungete i ceci lessati, già sgocciolati, aggiustate di sale e fate insaporire per un paio di minuti. Aggiungete quindi il riso, girate e lasciate insaporire. A questo punto integrate 300 ml di acqua calda salata, girate, coprite ed abbassate il fuoco al minimo; se fosse necessario aggiungere ancora un po’ d’acqua per la cottura del riso .Consiglio di girare il riso solo lo stretto indispensabile. Quando il riso sarà cotto dopo circa 20 minuti, spegnere il fuoco e servire.

Anantkar Kaur
Insegnante di Kundalini Yoga
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